Dopo Nba e Mlb spuntano anche altri casi di combine e match fixing nelle partite di basket nei college: coinvolti 13 ragazzi della National Collegiate Athletic Association.
La sensazione è che il primo scandalo legato alle partite della National Basket Association abbia aperto il proverbiale “vado di Pandora”. Dopo i due lanciatori della Major League Baseball ora spuntano anche alcuni casi nella Ncaa, la National Collegiate Athletic Association.
La confessione
In particolare come riportano molte fonti Usa, uno dei giocatori di basket universitari implicati in un’indagine sulle scommesse sportive rivelata dalla stessa associazione giovanile a settembre ha confermato il suo coinvolgimento.
In un’intervista a “Good Morning America” della ABC l’ex guardia dell’Università di New Orleans, Cedquavious Hunter ha ammesso: “Sono stato parte di un piano orchestrato da uno scommettitore anonimo di Las Vegas. Ero avido di soldi ed erano facili da fare”.
Hunter, specialista del tiro da tre punti che ha giocato alla UNO durante la stagione 2024-25, ha affermato che lui e altri coinvolti nel piano avrebbero intenzionalmente sbagliato alcuni tiri per influenzare lo spread di alcuni mercati di betting. “Nel 95% dei casi abbiamo portato a termine il lavoro”, ha dichiarato il player.
Le denunce Ncaa
A settembre, la Ncaa ha identificato 13 ex giocatori di sei università in un’ampia indagine sulle scommesse sportive. Poi, all’inizio di questo mese, la commissione per le infrazioni dell’associazione ha squalificato a vita sei giocatori per “manipolazione di gioco legata alle scommesse e/o fornitura di informazioni da parte di studenti-atleti a scommettitori noti”.
Hunter era uno di quei sei giocatori dichiarati definitivamente ineleggibili, insieme ai compagni di squadra dell’UNO Dyquavian Short e Jamond Vincent.
Secondo il rapporto, i messaggi di testo recuperati dal telefono di Short includevano uno scambio con Hunter in cui parlavano di aver ricevuto 5.000 dollari per la loro partecipazione. Hunter ha segnato una media di 8,2 punti e 22,3 minuti a partita nella sua unica stagione a New Orleans. Ha effettuato 4,8 tiri da tre punti a partita, trasformandone il 38,6%.
Per quanto riguarda la sua motivazione a impegnarsi e cosa avrebbe fatto con i soldi, Hunter ha avuto bisogno di un momento per riscoprire le sue emozioni prima di rispondere. “Avevo appena avuto un figlio, quindi la scuola non mi pagava, quindi cercavo di ottenere i soldi per prendermi cura di mio figlio”.






