Sbc Summit 2025, a Lisbona il ‘caso’ Italia tra nuove regole e restrizioni

Tra riordino di gioco online, sfida al mercato nero e divieto di pubblicità, all’Sbc Summit 2025 Lisbona si è parlato del mercato azzurro nel panel ‘Italy’s New Online Gambling Regime: A Game-Changer for the Industry’.

Il punto sul mercato di casa nostra durante l’Sbc Summit 2025 di Lisbona è stato affidato al panel “Italy’s New Online Gambling Regime: A Game-Changer for the Industry” organizzato da Agipronews.

Sullo stage portoghese c’era Marco Tiso, Online Managing Director di Sisal che ha espresso il suo punto di vista: “Quello italiano è un mercato molto attrativo. Non sappiamo ancora quanto è stimato per 2025 ma ognuno di noi ha la propria valutazione. Ciò che sappiamo è che nella prima metà del 2025 il mercato è cresciuto 13% rispetto all’anno scorso,  quindi probabilmente l’industry arriverà ad un numero più alto di 5,5 miliardi di euro quest’anno. Per questo possiamo definirlo come un mercato in salute. In particolare si assiste ad una notevole crescita del gioco online”.

Un mercato molto regolato ma “le normative sono corrette, abbiamo tutti prodotti gestiti con una singola licenza e anche la tassazione sembra equa. Il nostro regolatore sa che se aumenterà ancora la tassazione il mercato illegale crescerà, quindi le aliquote resteranno le stesse per 9 anni e c’è ancora spazio per una crescita perché l’incidenza attuale del mercato online rispetto al totale del mercato di gambling in Italia è, come detto, appena de 26%”.

Al centro del dibattito nazionale e internazionale ci son gli strumenti di protezione: “Gli attuali limiti di deposito e spesa gestiti a livello di singolo operatore non sono pienamente efficaci, dato che ogni giocatore in Italia ha mediamente 1,5 conti attivi al mese. La proposta è quella di introdurre limiti centralizzati a livello di cliente, gestiti dall’autorità regolatoria, così da rafforzare la tutela dei consumatori”.

Il caos sulla comunicazione prosegue e Tiso ricorda che, in passato, “l’eccesso di pubblicità ha portato al divieto totale e non bisogna eccedere neanche in questo momento di tolleranza da parte di siti news e di infotainment. Meglio controllare e aumentare la qualità del messaggio e limitarla inserendo anche elementi di controllo. Sullo stesso piano c’è la promozione del gioco responsabile: molti player percepiscono ancora il gioco digitale come più rischioso rispetto a quello retail. Rendere più visibili e comprensibili le misure di sicurezza già esistenti potrà favorire sia l’accettazione da parte dell’opinione pubblica, sia un utilizzo più consapevole da parte dei giocatori”.
Sul gioco online è interessante la statistica cita Marco Tiso e che dice che “l’80% del gioco online è oggi gestito da dispositivi mobili”.

Stefano Tino, managing director Italy di Betsson Group, ha elogiato il mercato italiano definendolo “enorme, con una crescita stabile e prospettive che potrebbero portare nei prossimi nove anni a un giro d’affari da diversi miliardi. La recente gara per le concessioni ha rappresentato per molti operatori una scelta logica, nonostante l’impegno economico importante, 7 milioni per una licenza non sono pochi, ma avere un titolo valido per nove anni è un asset di enorme valore. Chi ha deciso di partecipare ha colto un’opportunità importante: entrare oggi significa potersi consolidare nei prossimi anni”.

Il mercato illegale c’è ma gli operatori possono vincere la sfida: “In Italia l’abitudine di rivolgersi a canali paralleli esiste da anni, tra siti .com, Telegram e crypto-casino. La vera differenza la farà la capacità degli operatori di accompagnare il cliente nel cambiamento, migliorando la customer journey e comunicando in modo chiaro. In questo i divieti non funzionano ma serve un approccio produttivo basta su strumenti funzionali per governare il mercato in maniera equilibrata. Su questo abbiamo piena fiducia sul regolatore. Sulle linee guida per la comunicazione va fatta ancora chiarezza e serve un quadro chiaro di regole per farlo nel modo giusto”.

Mercato italiano regolato dai grandi ma “con grandi spazi di manovra grazie all’innovazione che può ancora fare la differenza”, ha concluso Tino.

Francesco Cuzzupoli, Gaming & Sales Director di Microgame, ha analizzato l’impatto del riordino del gioco online sul mercato italiano partendo dal fatto che “la riduzione del numero di operatori non significherà minore competizione. Al contrario, il livello di concorrenza potrebbe crescere, poiché sarà richiesto un alto livello di investimenti, consistenti e continuativi, che rappresentano soltanto il primo passo di un percorso impegnativo per le aziende.

Cambierà molto anche sul prodotto, ad esempio in materia di network jackpot, compliance e PVR. Non meno importante il ruolo degli affiliati tradizionali, che dovranno adattarsi alle nuove regole seguendo il concetto di omni-channel. Per sostenere questa evoluzione sarà necessario mettere a disposizione piattaforme e strumenti adeguati. L’obiettivo è un mercato più sicuro, forte e sano per i giocatori, anche se gli effetti reali delle nuove normative saranno visibili solo tra un paio di anni”

Cruciale l’approccio ai social media come Tik Tok e ai canali come Telegram: “Sono difficilissimi da arginare e i giocatori devono essere consapevoli ed essere informati sulla differenza tra mercato legale e offerta .com, soprattutto dopo la riduzione dei brand e la fine delle cosiddette ‘skins’. In questo senso si può agire sul divieto di pubblicità. L’approccio limitato al brand, non è sufficiente a garantire visibilità al mercato legale. Serve un passo in avanti, non verso le forme di advertising aggressive del passato, ma verso una comunicazione più informativa anche sull’offerta, non solo sui bonus, in modo da far conoscere ai giocatori le caratteristiche del mercato regolamentato”.