Manovra 2026: oggi in aula al Senato il testo definitivo, per i giochi passa solo il Win For Italia Team

Tra gli emendamenti alla legge di bilancio 2026 approvato in commissione bilancio del Senato solo l’introduzione della lotteria Win For Italia Team, nessun’altra misura per il gioco pubblico.

Sì al Win For Italia Team, no a tutti gli altri emendamenti che riguardavano il settore dei giochi compreso un superamento parziale del decreto Dignità, un fondo anti ludopatie e una risoluzione delle controversie dei concessionari.

È questo il risultato dell’analisi in quinta commissione bilancio del Senato per il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2026 e bilancio pluriennale per il triennio 2026-2028. Oggi, dalle 9:30, avviata la discussione in aula sulla base del testo licenziato sabato 20 dicembre con mandato ai relatori Borghese, Claudio Borghi, Damiani e Liris.

Il punto sugli emendamenti

Nella comunicazione del Senato sono stati ritirati alcuni emendamenti e sono stati comunicati quelli approvati. Tra questi l’unico che risulta essere ancora dentro il testo è il 36-ter che prevede appunto l’introduzione di un nuovo gioco numerico a totalizzatore nazionale denominato Win For Italia Team. Il gioco montepremi pari al 65 percento della raccolta prevede che la quota residuale, pari al 26,50 percento della raccolta venga destinata al Coni per il finanziamento dei progetti olimpici dell’Italia Team. “Sul piano degli effetti finanziari, tenuto conto che si tratta di un gioco di nuova istituzione, non vengono stimati effetti in bilancio”, precisa la relazione tecnica. La proposta era firmata Gelmetti, Mennuni, Nocco, Ambrogio, Russo, Salvitti (Fratelli d’Italia).

Le misure bocciate

Tutto il resto non ci sarà quindi visto che il Senato specifica che “tutti i restanti emendamenti non espressamente posti in votazione o non ritenuti assorbiti, preclusi o decaduti si intendono ritirati, se di maggioranza, o tecnicamente respinti, se di opposizione”.

Nessuna risoluzione, quindi, sulle controversie su scommesse ippiche e sulla tassa da 500 milioni visto che l’emendamento 28.0 2 non è tra gli approvati così come il 91.0 2 che prevedeva, su proposta del Partito Democratico, di un fondo antiludopatia.

Nulla da fare anche per l’emendamento prima segnalato, poi espunto e infine reinserito del senatore di Forza Italia, Claudio Lotito, che puntava ad eliminare il divieto di pubblicità “anche indiretta” del gioco previsto dal decreto Dignità, il 99.01.176.

Il dibattito in aula

In attesa dell’apposizione della questione di fiducia, che pare certa, la discussione generale del provvedimento si concentra anche sul gioco. A opera del senatore del Pd Walter Verini: “La realtà è che ogni anno si giocano oltre 9 miliardi di euro, con decine di migliaia di persone affette da ludopatia, con famiglie rovinate dai debiti e dall’usura, spesso organizzata dalle mafie; voi avete promosso una nuova lotteria di Stato. Non mi riferisco, ovviamente, al gioco illegale, totalmente dominato dalla criminalità”.

 

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