Casinò de la Valle e riciclaggio: le interviste di Buat sotto accusa e si schiera i Codacons

Nel question time di oggi in consiglio regionale della Valle d’Aosta chiarimenti su alcune esternazioni dell’Au del Casino di Saint Vincent mentre il Codacons si costituisce parte offesa nella causa scaturita dall’operazione della procura di Aosta.

Domani, 16 dicembre, un incontro decisivo tra la Conferenza dei Capigruppo del consiglio regionale della Valle d’Aosta e l’Amministratore unico del Casinò de la Vallée Spa Rodolfo Buat. E mentre andava in scena il question time nell’assise regionale, il Codacons si è costituito parte offesa nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Aosta sul caso del sistema di riciclaggio che coinvolgerebbe il casinò di Saint Vincent.

Al centro delle polemiche alcune interviste dell’Au Buat, con al centro di un’interrogazione a risposta immediata dei gruppi Lega Vallée d’Aoste e La Renaissance Valdôtaine illustrata nella seduta consiliare del 15 dicembre 2025.

Il Consigliere della Lega VdA Corrado Bellora ha ricordato la recente operazione della Procura di Aosta che ha portato a perquisizioni e sequestri all’interno della casa da gioco e all’iscrizione nel registro degli indagati di due dipendenti. “Vista l’ovvia esigenza di riservatezza e di prudenza nelle dichiarazioni da rilasciare nel corso di un’indagine penale, in particolare nelle sue fasi iniziali – ha detto il Consigliere -, e la delicatezza della funzione rivestita dall’Amministratore unico, specie in un’indagine che, allo stato sembrerebbe verosimilmente destinata a coinvolgere anche la Società da lui rappresentata, chiediamo al Presidente della Regione se il contenuto dell’intervista sia stato condiviso con la proprietà dell’azienda o se si tratti di un’iniziativa estemporanea e non autorizzata”.

La risposta di Testolin

Nella risposta, il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha spiegato che “l’esternazione è di iniziativa del dottor Buat che peraltro non deve avere l’autorizzazione da parte dell’Amministrazione regionale per esprimere delle considerazioni. Per il resto, così come si era deciso nella Capigruppo di venerdì scorso, quando ancora non ero in possesso del question time che avete presentato, ho proposto di mia iniziativa un nuovo incontro con il dottor Buat e la Conferenza dei Capigruppo, programmato alla fine di questa giornata di Consiglio proprio per approfondire l’evolversi della situazione rispetto alla scorsa seduta, in modo da poter spiegare le sue ragioni e i suoi punti di vista e rispondere, eventualmente, nel dettaglio a quanto è stato sottolineato in questa iniziativa ispettiva”.  L’incontro tra la Conferenza dei Capigruppo e l’Amministratore unico della casa da gioco si terrà nella giornata di domani, martedì 16 dicembre.

Bellora era abbastanza certo” che si trattasse di un’esternazione autonoma – ha detto in replica il Consigliere Bellora – sarebbe, invece, stato opportuno concordare l’intervista con la proprietà perché al suo interno, oltre ad una serie di dichiarazioni avventate, ho visto una considerazione clamorosa quando l’amministratore unico dice che l’azienda si costituirà parte civile nel processo. In realtà, in base alla normativa sulla responsabilità amministrativa degli enti, c’è la concreta possibilità che la casa da gioco si trovi sul banco degli imputati e non su quello delle parti civili. Un’uscita di questo tipo mi pare assolutamente fuori luogo e doveva essere evitata. Esprimo preoccupazione circa l’adeguatezza di chi si esprime in questi termini a rappresentare un’azienda come il Casinò”.

Il Codacos parte all’attacoco

Il Codacons si è costituito parte offesa nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Aosta contro le eventualides    il casinò di Saint Vincent. E’ quanto annunciato in una nota dell’associazione dei consumatori che chiede anche di “estendere le indagini sui controlli a carico delle autorità preposte”. “Le ricostruzioni giornalistiche – si legge nell’istanza inviata alla Procura di Aosta e alla Corte dei Conti della Valle d’Aosta – descrivono una vera e propria ‘lavatrice finanziaria’ che avrebbe consentito il riciclaggio sistematico di somme di denaro di origine illecita, con possibili ripercussioni non solo sul piano penale, ma anche su quello erariale. Si chiede pertanto di accertare se l’operatività del sistema illecito descritto abbia potuto giovarsi dell’inefficacia o dell’omissione di adeguati controlli da parte degli organi istituzionalmente preposti alla vigilanza in materia di antiriciclaggio”. In relazione all’indagine avviata dalla magistratura, il Codacons ha presentato “formale costituzione di parte offesa al fine di promuovere, nelle forme e con le modalità prescritte dalla legge, la costituzione di parte civile nel procedimento penale che eventualmente dovesse essere instaurato, e chiedere un risarcimento danni per conto della collettività danneggiata dagli eventuali illeciti che saranno accertati”