Il convegno di Codici: confermare il Dignità per proteggere i consumatori da ludopatia e indebitamentov

Nell’evento di ieri l’associazione Codici con una ricca platea di relatori, ha ribadito l’importanza di mantenere e semmai rinforzare il Decreto Dignità e aprire un confronto serio e senza ideologia sul tema gioco d’azzardo.

Confermare il Decreto Dignità per proteggere i giocatori da azzardo patologico e problemi economici. In estrema sintesi è quello che è emerso nel convegno “Gioco pubblico, tutela sociale e responsabilità istituzionale: verso un nuovo equilibrio”, organizzato dall’associazione Codici e svoltosi giovedì 27 novembre.

Un confronto che metteva al centro proprio la tutela del consumatore e che rientrava in un’attività più ampia, che punta a coinvolgere rappresentanti istituzionali, operatori del settore e rappresentanti delle realtà sociali.

La sensazione è che i rappresentanti dell’associazione dovrebbero poter dormire sonni tranquilli visto che l’unico emendamento a firma Claudio Lotito di Forza Italia, sembra ormai accantonato dalla discussione della manovra di bilancio.

A commentare i lavori Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici: “Bisogna comprendere con lucidità il fenomeno del gioco ed elaborare proposte che prendano in considerazione tutti gli attori coinvolti. Riteniamo fondamentale partire dall’aspetto pubblico e sociale di questa tematica, perché non si può non pensare alle derive pericolose del gioco. Per questo motivo ribadiamo con fermezza l’importanza del Decreto Dignità e ne chiediamo la piena conferma. Le misure in esso contenute rappresentano un presidio fondamentale per proteggere i cittadini dai rischi della ludopatia e dal sovraindebitamento connesso al gioco d’azzardo. Indebolire queste norme significherebbe esporre nuovamente famiglie e fasce vulnerabili della popolazione a pressioni commerciali dannose. Riteniamo essenziale mantenere e rafforzare un quadro regolatorio che metta al centro la salute, la dignità e la sicurezza economica dei consumatori”.

A dire il vero e anche nell’evento della Fondazione Fair di ieri il problema è emerso, la difficoltà di distinguere tra piattaforme legali e illegali espone a forti rischi proprio per il consumatore. Aumenta il gioco legale dalla promulgazione del Dignità ma aumenta anche quello illegale, specie online. Gli strumenti dovrebbero essere altri ferma restando una regolazione dell’Adv sul gioco ormai chiesta anche dagli operatori.

Il convegno si è sviluppato attraverso due panel. Nel primo si è discusso del quadro normativo e delle sfide istituzionali. Stefano Vaccari, Deputato del Partito Democratico e Presidente dell’Intergruppo parlamentare per la sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo, ha criticato la cancellazione dell’Osservatorio nazionale sul gioco d’azzardo, riducendo le risorse per la prevenzione inglobandole in un fondo generico sulle dipendenze, e la possibile reintroduzione della pubblicità. Vaccari ha auspicato che il dialogo politico possa tradursi in misure concrete, capaci di ristabilire una rete di prevenzione efficace e un sistema di gioco più equilibrato.

Andrea Quartini, Deputato del Movimento 5 Stelle, è partito dalla sua esperienza di medico che da anni si occupa di dipendenze per sottolineare l’importanza di utilizzare le parole corrette per descrivere il fenomeno del gioco. Basta, quindi, chiamare gioco quello che è un azzardo, perché si tratta di un problema di salute pubblica.

Letizia Giorgianni, Deputato di Fratelli d’Italia, si è soffermata sul pericolo sovraindebitamento. Ricordando il lavoro svolto nella precedente Legge di Bilancio per istituire il fondo per l’esdebitazione degli incapienti, ha sottolineato la necessità di rendere coerente il quadro normativo sul gioco pubblico. Questo anche per evitare di alimentare il gioco illegale, che è il vero pericolo, perché privo di regole e tutele.

In chiusura di panel, don Armando Zappolini, Portavoce Nazionale della campagna “Mettiamoci in gioco”, ha portato l’attenzione dalla sfera politica a quella sociale, lanciando un appello accorato per l’avvio di una campagna di prevenzione e sensibilizzazione sui rischi del gioco.

Il secondo panel, gioco e salute

Particolarmente toccante anche l’intervento che ha aperto il secondo panel, dedicato al gioco ed alla salute pubblica, tra prevenzione e cura della ludopatia. Antonio Affinita, Direttore Generale del Moige, si è soffermato sull’accesso dei minori al gioco, una problematica seria ancora troppo sottovalutata. Emblematico il dato riportato in una recente ricerca: l’81% dei ragazzi è consapevole del fatto che giocare spesso con giochi con vincita in denaro può avere conseguenze negative, ma solo il 46% crede che queste possano essere serie e permanenti.

Sull’importanza di rafforzare la tutela dei consumatori ha insistito Gabriele Melluso, Presidente di Assoutenti, lanciando un appello ad Agcom, affinché risponda alle denunce pendenti sulla pubblicità “indiretta”, e chiedendo alle associazioni dei consumatori di mantenere un fronte unito, definendo il loro ruolo come “mediatori di dignità”, impegnati a restituire un futuro alle persone travolte dal gioco d’azzardo patologico e alle loro famiglie.

È un allarme, invece, quello lanciato da Manfredi Zammataro, componente della Segreteria Nazionale Codici, che ha dichiarato che la ludopatia non è un vizio individuale, ma un’emergenza sociale. Prevenzione e tutela devono camminare insieme. Nel suo intervento, Zammataro ha insistito sulla necessità di un approccio multidisciplinare, in cui tutela sanitaria e tutela legale procedano di pari passo.

La pubblicità è stato il tema al centro dell’intervento di Marcello Padovani, esperto legale Codici. L’avvocato ha ricordato le iniziative promosse dall’associazione, con un richiamo al contrasto delle pratiche commerciali ingannevoli, evidenziando che la pubblicità occulta contribuisce a trasformare il gioco in un fenomeno socialmente accettato, perché i consumatori parlano delle vincite ma tacciono le perdite, mentre i minori e gli adolescenti vengono esposti a contenuti che plasmano la percezione del gioco come intrattenimento innocuo.

In chiusura, Giuseppe Ambrosio, Presidente Forum Associazioni Antiusura, ha evidenziato che la ludopatia è una questione di salute pubblica e coesione sociale. Il gioco d’azzardo non è marginale, è un fenomeno che attraversa il Paese. Per Ambrosio non bisogna demonizzare il gioco, ma restituire alle persone dignità, consapevolezza e possibilità di uscire dal circolo del debito e della dipendenza.

Le conclusioni

“È arrivato il momento di invertire la rotta – ha concluso Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –. Riteniamo necessario aprire una riflessione seria e non ideologica, che tenga insieme la sostenibilità del modello economico con la protezione dei giocatori, in particolare di coloro che appartengono alle categorie più fragili. Pubblicità e comunicazione saranno al centro delle nostre prossime iniziative, che punteranno su sensibilizzazione e prevenzione, e su cui auspichiamo di trovare l’interesse ed il sostegno da parte dei rappresentanti istituzionali e delle realtà sociali. Questo convegno sul gioco pubblico è la prima tappa di questo percorso”.Codici: confermare il Decreto Dignità per proteggere i consumatori da ludopatia e indebitamento