In Nevada le World Series sono le uniche a continuare ad offrire poker online dopo l’addio dei due brand di Flutter entertainment, Fanduel e DraftKings che lasciano la licenza di igaming.
Se è vero che da una parte il brand principale di poker nel Nevada è quello delle World Series of Poker, dall’altra vedere lo Stato che ospita i campionati del mondo dell’Hold’em e delle sue varianti avere una sola room online attiva è un po’ bizzarro.
Ma, tant’è. La liquidità è quello che è nonostante la liquidità condivisa con gli altri Stati Usa che hanno legalizzato il poker online. Ed evidentemente il business in questione, combattuto aspramente dalle room internazionali senza licenza che drenano molti players americani, non è così profittevole.
Flutter molla due brand
L’ultima notizia che conferma come le Wsop rimarranno ancora per molto tempo come unica poker room online nel Nevada è l’addio alla licenza dello Stato da parte di due brand importanti come DraftKings e FanDuel. Lo sviluppo, legato ai loro prodotti di mercato di previsione pianificati, ha di fatto eliminato due delle poche vie d’accesso praticabili in Nevada per nuovi marchi di poker.
Come detto le Wsop rimangono le sole ad offrire poker online nel Nevada e dovrebbero rimanere in regime di monopolio de facto, per ancora molto tempo.
La scorsa settimana, il Nevada Gaming Control Board ha accettato la rinuncia alla registrazione da parte di Flutter, la società madre di FanDuel, e ha approvato la richiesta di DraftKings di ritirare le sue domande di scommesse sportive in sospeso.
“Oggi il Nevada Gaming Control Board… ha accettato la rinuncia all’Ordinanza di Registrazione di Flutter Entertainment PLC, nonché a tutte le licenze e approvazioni correlate… inoltre, il Consiglio ha concesso l’approvazione amministrativa alle richieste di ritiro di tutte le domande pendenti presentate da DraftKings relative ai suoi interessi nelle scommesse sportive in Nevada,” hanno scritto in una nota dal Ngcb.
Il problema erano i Daily Fantasy Sports, incompatibili con le leggi dello Stato dopo la legalizzazione delle scommesse sportive che, a loro volta, hanno penalizzato i giochi a pronostico sulle performance delle squadre. I Dfs colmavano un grande vuoto nel mercato Usa. Ma con l’arrivo del betting gli scommettitori hanno virato verso quote e mercati lasciando i fantasy game.
“Sebbene siamo dispiaciuti di dover rinunciare alla licenza, è quello che abbiamo fatto. “Il Nevada sta proteggendo i propri interessi. Dobbiamo proteggere i nostri interessi… Le previsioni di FanDuel ci permetteranno di conquistare quella metà del mercato che in precedenza non siamo riusciti a conquistare,” ha dichiarato Peter Jackson, Ceo di Flutter Group, agli investitori la scorsa settimana.
E gli altri competitor?
PokerStars non sembra interessata seppur abbia investito recentemente nel poker live con il Napt tornato a Las Vegas. Ma se Flutter ha appena mollato con due brand molto vicini alla application nel gioco online, sarà due che la room dalla “picca rossa” possa riprendere in mano pratiche molto complesse per lei. Ma questo non è stato escluso dal Ceo Jackson.
BetMGM era sulla carta il contendente più maturo. Gestisce una rete di poker online in tre Stati: Pennsylvania, Michigan e New Jersey. Ma in Nevada ha addirittura abbandonato la licenza.
L’ultimo contendente potrebbe essere Rush Street Interactive. BetRivers Poker si è rapidamente espanso in diversi Stati, tra cui Delaware e West Virginia, e si prevede che si espanderà molto presto nel New Jersey. Ma il Nevada rimane un caso speciale. La mancanza di casinò online riduce il potenziale commerciale e RSI dà priorità agli Stati multi-verticali. Qualsiasi candidatura del Nevada sembra un’impresa ardua.






