Meta vince contro Trump e l’anti trust: lecite le acquisizioni WhatsApp e Instagram

Un giudice federale Usa lascia cadere l’accusa del primo mandato presidenziale di Donald Tump che aveva accusato Meta di detenere un monopolio social.

Una sentenza di un giudice federale statunitense mette a segno una prima vittoria per le grandi aziende tecnologiche contro la repressione antitrust, iniziata durante il primo mandato presidenziale di Donald Trump. Ma non è finita qui visto che la Federal Trade Commission sta attualmente portando avanti un’altra causa contro Amazon, mentre il Dipartimento di Giustizia ha intentato cause contro Google e Apple di Alphabet.

Intanto, però, e questo può avere grosse implicazioni anche per il settore del gaming, un giudice federale statunitense ha stabilito che Meta non detiene un monopolio sui social media.

La vicenda giudiziaria

La causa dell’FTC antitrust contro il proprietario di Facebook risale al 2020 per le sue acquisizioni di WhatsApp e Instagram. Secondo l’accusa Meta avrebbe attuato un sistema di “buy or bury” (compra o seppellisci) ai danni dei suoi concorrenti emergenti. Il gigante della tecnologia ha acquistato Instagram per 1 miliardo di dollari nel 2012 e WhatsApp per 19 miliardi di dollari nel 2014. Ma adesso Meta può rimanere così com’è e non deve cedere quote o vendere né Instagram e WhatsApp.

Un portavoce di Meta ha dichiarato: “I nostri prodotti sono vantaggiosi per le persone e le aziende ed esemplificano l’innovazione e la crescita economica americana. Non vediamo l’ora di continuare a collaborare con l’amministrazione e di investire in America.”

L’ipotesi di reato e il mercato mutato

La FTC aveva trovato pericolosa e fuori luogo la strategia di Mark Zuckerberg, il Ceo di Meta che aveva lasciato trapelare l’idea che “era meglio acquistare che competere”. Ma il mercato era cambiato radicalmente visto che la concorrenza social e media di YouTube di Google, TikTok di ByteDane e l’app di messaggistica di Apple era completamente mutata per non parlare di Snapchat e MeWe (una piccola app di social media incentrata sulla privacy), nonché X (ex Twitter) e Reddit.

Insomma le acquisizioni erano una valida strategia aziendale piuttosto che di una creazione di prodotti concorrenti. E la sentenza lo conferma.