Gli oltre 200 casinò francesi sul piede di guerra contro l’associazione di gioco online Afjel che ha chiesto la legalizzazione di table games e slot sul web: a rischio 31mila posti di lavoro.
“Negli ultimi giorni, la lobby degli operatori del gioco d’azzardo online ha condotto una nuova campagna di influenza a favore della legalizzazione dei casinò online, basandosi su falsità, prima tra tutte la presunta perdita di entrate per lo Stato. Come già dimostrato durante le precedenti discussioni di bilancio, la legalizzazione dei casinò online non genererebbe alcun beneficio complessivo per la società. Al contrario, causerebbe ingenti perdite di posti di lavoro, la chiusura di decine di strutture, una riduzione delle risorse a disposizione delle autorità locali e un indebolimento dei legami sociali ed economici”. È la dura posizione di Casinos de France, associazione che riunisce le decine di case da gioco transalpine, contro quanto affermato dall’Associazione Francese del Gioco d’Azzardo Online (Afjel): “Ribadiamo che la legalizzazione dei casinò online comporterebbe una perdita netta annua di 546 milioni di euro per le finanze pubbliche, tenendo conto degli effetti indiretti sulla salute e sull’occupazione nelle aree locali”.
A rafforzare la tesi la posizione di Grégory Rabuel, presidente di Casinos de France e Ceo del Gruppo Barrière: “I 1,2 miliardi di euro di ‘mancato fatturato’ decantati dall’Afjel non esistono. Sono una cortina fumogena e, peggio ancora, sono una perdita per lo Stato: distruzione di posti di lavoro locali, riduzione dei bilanci comunali, declino della vita culturale nelle comunità. Per non parlare dell’impatto sulla salute mentale dei francesi, che ammonterebbe a centinaia di milioni di costi aggiuntivi per la Previdenza Sociale”.
I numeri del gioco terrestre d’Oltralpe
L’attività dei 203 casinò francesi e dei 7 circoli di gioco parigini si basa su un modello collaudato, regolamentato, trasparente e responsabile. Queste strutture formano un ecosistema unico che combina standard elevati, supervisione e forti legami locali. Insieme, sostengono oltre 31.000 posti di lavoro diretti e indiretti, generano 1,6 miliardi di euro di entrate fiscali e previdenziali e contribuiscono con oltre 600 milioni di euro all’anno ai comuni locali (metà dei quali finanzia direttamente gli investimenti locali e le attività culturali e artistiche delle nostre città).
“Questo modello non è solo economico: è sociale, umano e profondamente responsabile – proseguono da Casinos de France – in un ambiente di gioco fisicamente supervisionato, i casinò sono gli unici luoghi in cui ogni giocatore viene controllato prima ancora di entrare, dove i minori vengono sistematicamente esclusi e dove i comportamenti a rischio vengono identificati e affrontati da personale qualificato. La supervisione è reale, immediata e umana. I casinò contribuiscono direttamente alla prevenzione delle dipendenze e supportano programmi concreti di gioco responsabile. Sono centri vivaci di interazione sociale, dove il gioco d’azzardo non è mai un incentivo, ma un’attività controllata e monitorata, profondamente radicata nell’economia locale”.
Il timore del gioco terrestre è che, in assenza di qualsiasi prossimità fisica con la propria clientela, gli operatori digitali operano in un ambiente che non garantisce lo stesso livello di sicurezza per i giocatori.
I casi europei che lanciano l’allarme
“Dobbiamo imparare dall’esperienza europea della legalizzazione dei casinò online, dove le stesse cause hanno prodotto gli stessi effetti, anche di recente”. Secondo Casinos de France ovunque i casinò online siano stati legalizzati, il gioco d’azzardo digitale non ha integrato l’offerta fisica: l’ha assorbita, senza arginare il gioco d’azzardo illegale. In Svezia, le strutture fisiche sono scomparse, lasciando il posto a un’esperienza completamente digitale, eppure quasi il 40% delle scommesse continua a essere piazzato su siti non autorizzati. In Finlandia, il monopolio statale ha perso metà della sua rete, mentre le piattaforme offshore prosperano. In Svizzera, nonostante il blocco Dns, i siti illegali stanno ricomparendo con diverse estensioni di dominio, e in Belgio, un numero crescente di giocatori sta migrando all’estero, attratto da bonus e termini e condizioni più permissivi. Ovunque, la promessa di nuove entrate si è trasformata in una perdita netta per le regioni: calo dell’attività commerciale, perdita di posti di lavoro, aumento dei comportamenti rischiosi e persistenza di un fiorente mercato nero. Il meccanismo è inarrestabile: quando le offerte digitali prendono piede, catturano i clienti esistenti senza crearne di nuovi. Il mercato non si espande, si sposta, e l’attività illegale persiste.
La tradizione francese non si tocca
Secondo Casinos de France “la vera eccezione francese non è l’assenza di casinò online: è la ricchezza e la densità della sua rete fisica. Con oltre 200 stabilimenti distribuiti in tutto il paese, la Francia vanta la più grande rete di casinò in Europa, offrendo alla stragrande maggioranza dei giocatori l’opportunità di godersi il proprio tempo libero in un ambiente regolamentato, amichevole e sicuro. Questa presenza territoriale unica garantisce supervisione umana, prevenzione efficace e legami economici diretti con le comunità locali. Sebbene alcuni possano considerare la mancata legalizzazione dei casinò online un’anomalia, in realtà è questo modello equilibrato e sostenibile”.
La prossimità è la vera eccezione francese, invidiata e riconosciuta in tutta Europa.
Per Casinos de France, “l’unica risposta credibile al gioco d’azzardo illegale è rafforzare le risorse a disposizione delle autorità di regolamentazione al fine di chiudere definitivamente le reti illegali e far rispettare la legge con maggiore fermezza. Con il pretesto della digitalizzazione dell’economia, non tutto può essere venduto, messo online o commercializzato. Non permettiamo la legalizzazione di un’attività pericolosa per la salute dei francesi e destabilizzante per l’economia delle regioni e del Paese”, hanno concluso.
Foto © Philip Ducap 2014






