Euromat: reclamo formale all’Ue contro legge croata sul gaming

La federazione europea del gioco d’azzardo Euromat ha presentato un reclamo ufficiale alla Commissione perché la Croazia non ha inviato in Ue la nuova legge sul settore. 

La Federazione Europea del Gioco d’Azzardo e dell’Intrattenimento (Euromat) ha presentato un reclamo ufficiale alla Commissione Europea ai sensi della Direttiva (UE) 2015/1535 (Direttiva Tris) in merito alla mancata notifica da parte della Croazia delle modifiche alla legge nazionale sul gioco d’azzardo e ai relativi regolamenti attuativi.

Le nuove regole introducono norme tecniche di ampia portata che incidono sull’accesso e sulla fornitura di servizi sul mercato croato del gioco d’azzardo, tra cui sistemi obbligatori di identificazione dei giocatori, rigide limitazioni all’ubicazione e alla disposizione delle sedi di gioco, un divieto assoluto di pubblicità online e sui social media, restrizioni temporali all’attività e un registro centrale di autoesclusione dei giocatori. Allo stesso tempo, prevedendo esenzioni e privilegi normativi, la legge crea condizioni di parità, a scapito di alcuni segmenti del settore del gioco d’azzardo. In seguito all’adozione della legge in questione, sono stati adottati anche quattro regolamenti di attuazione, ciascuno dei quali introduceva norme tecniche aggiuntive che sviluppavano più dettagliatamente le misure previste dalla nuova legge, ma nessuno di essi è stato notificato alla Commissione come richiesto dal diritto dell’Ue.

Gli Stati membri sono legalmente tenuti a notificare alla Commissione qualsiasi progetto di legge o regolamento che incida sull’accesso al mercato, sulla fornitura di servizi o imponga requisiti tecnici obbligatori, per consentirne il controllo da parte della Commissione.

“La mancata notifica costituisce una violazione del diritto dell’Ue e compromette il corretto funzionamento del mercato unico,” spiegano da Euromat. “Nonostante i ripetuti avvertimenti di Euromat, dell’Associazione croata del gioco d’azzardo (Hupis) e della Commissione, la Croazia ha portato avanti le nuove modifiche alla legge sul gioco d’azzardo e ai regolamenti di attuazione senza adempiere a tale obbligo. Questo atteggiamento disprezza le procedure europee consolidate e solleva serie preoccupazioni: quale messaggio invia a gli altri Stati membri se un paese può ignorare apertamente le norme che tutti dovrebbero rispettare?”

A commentare i fatti è il presidente Jason Frost: “Questa denuncia segna un primo passo importante nel processo giudiziario dell’Ue. Denunce come quella presentata da Euromat sono strumenti chiave per allertare la Commissione su potenziali violazioni del diritto dell’UE. Sulla base della nostra denuncia, la Commissione Europea potrà valutare le prove e decidere i passi successivi, incluso l’avvio di una procedura di infrazione contro la Croazia.” E ancora: “La procedura di notifica è fondamentale per garantire che le misure nazionali siano compatibili con i principi del mercato unico. La decisione della Croazia di ignorare questo obbligo non solo viola il diritto dell’UE, ma mette a rischio la certezza del diritto per le imprese in tutta Europa. La Commissione deve intervenire con fermezza per salvaguardare l’integrità del mercato interno.”

Filip Jelavić, segretario generale di Hupis, aggiunge: “Il governo croato ha trascurato volutamente le parti interessate e le istituzioni dell’Ue. Omettendo di notificare, ha impedito il controllo di misure che distorcono radicalmente la concorrenza e danneggiano vari segmenti del settore del gioco d’azzardo. Esortiamo la Commissione a valutare attentamente questa denuncia e ad agire senza indugio affinché venga rispettato lo stato di diritto e si mantengano condizioni di mercato eque.”

Le possibili conseguenze sull’Italia

Il “caso Croazia”, tuttavia, non è da ritenersi una mera questione nazionale in quanto le conseguenze di questa vicenda potrebbero fare giurisprudenza a livello comunitario fino a coinvolgere, addirittura, anche l’Italia. Sì, perché le stesse rimostranze che vengono mosse nei confronti della legge croata e dell’operato del governo locale, sono emerse di recente anche nei confronti del famigerato decreto Dignità italiano, da cui è scaturito il divieto totale di pubblicità del gioco con vincita in denaro. Un provvedimento, anche questo, con forte (fortissimo) impatto sulle dinamiche di mercato e sull’intera filiera, oltre a determinare una potenziale barriera di accesso nei confronti degli investitori internazionali. Come avevamo scritto già in precedenza e come era emerso già diversi mesi fa, in occasione del dibattito, proprio con Agcom, all’interno dell‘Ige di Roma.