Vaccari (Pd): ‘No ad entrate erariali dal gioco alle Regioni’

Stefano Vaccari, deputato del Partito Democratico, a muso duro contro la richiesta della Conferenza delle Regioni di partecipare alla distribuzione delle entrate erariali dal gioco d’azzardo senza vincolo di destinazione.

“Errato conferire in generale le entrate erariali dal gioco d’azzardo alle Regioni, figuriamoci se questo verrà fatto ‘senza nessun vincolo di destinazione’”. Il deputato del Partito Democratico segretario di Presidenza della Camera e primo firmatario della legge sul riordino del settore gioco pubblico, Stefano Vaccari, è intervenuto pesantemente sul tema, criticando fortemente la richiesta della Conferenza delle Regioni attraverso la legge di Bilancio 2026 di compartecipare alle entrate allo Stato comprese quelle dell’azzardo.

Secondo Vaccari, “a differenza del tentativo di oltre un anno e mezzo fa, questa volta le entrate erariali arriverebbero alle Regioni senza porre alcun vincolo di destinazione. Siamo all’assurdo. Se era già inaccettabile pensare di usare i soldi derivanti dallo sfruttamento della ludopatia per curare la ludopatia stessa, è assolutamente irricevibile l’idea di destinare a regioni ed enti locali una quota di quelle entrate in questa modalità. Come possiamo stare dalla parte dei cittadini e delle famiglie dei giocatori ludopatici se le istituzioni che dovrebbero difenderli si prendono una quota sulla causa del loro dolore? Mi attenderei una netta smentita su queste voci, ma sono certo che non arriverà”.

Cosa bisognerebbe fare, invece? “Quello che servirebbe – aggiunge il deputato dem – è ripristinare l’Osservatorio nazionale, cancellato e accorpato con la metà delle risorse a quello sulle dipendenze in generale, con campagne informative strutturate, chiare e accessibili a tutti. È necessario impedire in via definitiva la pubblicità del gioco d’azzardo e dei siti di scommesse alle società sportive e alle piattaforme di streaming di eventi sportivi sulle maglie delle società e, soprattutto, è fondamentale e imperativo oltre che aumentare i fondi per la prevenzione dell’azzardo patologico, cambiare approccio e ridurre l’offerta di gioco anche per tutelare le imprese del settore che operano nella legalità e con responsabilità.