Forum Acadi 2025: dai saluti al punto sulla riforma del Governo, Adm e Fipe

‘La tutela effettiva della salute per il futuro del gioco pubblico’, il punto del Forum Acadi 2025 dalla sede di Confcommercio di Roma partendo dai saluti istituzionali e dal punto sul riordino.

Ad aprire i lavori del Forum Acadi 2025 dalla sede di Confcommercio di Roma, il saluto del vice presidente vicario Confcommercio – Imprese per l’Italia Lino Stoppani, seguito da quello di Marco Garofalo, direttore della prima Divisione del Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato.

Il comandante del reparto operativo di Roma del Comando provinciale di Roma dell’Arma dei Carabinieri e il colonnello Adolfo Angelosanto,
sottolineano l’impegno nel combattere ogni attività illecita in materia di gioco, come pure il comandante del Nucleo speciale tutela entrate,
repressione frodi fiscali della Guardia di Finanza, il generale Michele Esposito, evidenza anche il ruolo del Copregi e il ruolo svolto a
presidio dell’antiriciclaggio.

Lino Stoppani (Fipe): “Mercato regolamentato, responsabilità sociale e prospettive di riordino”

Con grande attenzione e senso di responsabilità partecipo anche quest’anno ai lavori del Forum ACADI, confermando il valore di questo appuntamento che riunisce la filiera di settore appartenente a Confcommercio come momento di sintesi, confronto e proposta per il futuro del comparto dei giochi pubblici in concessione. Come già affermato più volte in questa sede, il nostro Paese ha costruito, nel tempo, un sistema regolato di offerta di giochi con vincite in denaro fondato su concessioni statali, presìdi legali, controlli pubblici e responsabilità imprenditoriali.
FIPE, sin dalla prima fase di emersione delle attività fino ad allora prive di disciplina fiscale e normativa, ha sostenuto questo percorso, favorendo l’affermazione dell’offerta legale nei pubblici esercizi, in ambienti riconoscibili e controllati, capaci di proteggere i consumatori, soprattutto quelli più vulnerabili.
Oggi, più che mai, dobbiamo riaffermare che la tutela dei consumatori – e quindi la lotta all’illegalità, all’abusivismo, alla compulsività dei consumi come al gioco minorile – può essere garantita solo dal mercato regolamentato, monitorabile, accessibile e consapevole.
È in questa cornice che si muovono ogni giorno migliaia di imprese nei pubblici esercizi italiani: non “punti vendita anonimi”, ma soggetti responsabili, legittimati, riconoscibili”.
Stoppani ha sottolineato anche la responsabilità sociale come dovere comune: “Parliamo di imprese di ogni dimensione, con ruoli diversi nella filiera, ma tutte accomunate da un impegno che non può più essere volontaristico, né episodico: la responsabilità sociale non può restare affidata alle sole iniziative di buona volontà.
Deve diventare parte integrante del sistema normativo e organizzativo del gioco pubblico: dalla formazione certificata degli operatori alla comunicazione nei locali, dal dialogo con il terzo settore alla capacità di intercettare i segnali di disagio, fino all’uso intelligente delle tecnologie già disponibili per la tutela dei minori e dei soggetti vulnerabili.
FIPE ha già da tempo sollecitato, principalmente attraverso il proprio sindacato di categoria EGP FIPE, l’introduzione di strumenti solidi e sistemici: parliamo dell’estensione del Registro di Autoesclusione a tutti i punti vendita, l’identificazione visiva delle attività legali, il potenziamento della Consulta permanente sui giochi pubblici, istituita dal D.Lgs. 41/2024 come sede principale di analisi e confronto tra tutti gli stakeholders istituzionali e della società civile. Si tratta di passaggi essenziali per passare dalla dichiarazione di principio alla effettiva prevenzione. L’urgenza del riordino normativo e l’occasione della trasformazione digitale
Tuttavia, questi obiettivi rischiano di restare incompiuti senza un chiaro ed efficace intervento di riordino legislativo dell’offerta nei punti vendita. Un intervento che sta decisamente tardando ad arrivare. Oggi, dopo anni di razionalizzazioni spontanee, riduzioni di punti vendita, discontinuità normative territoriali, gli imprenditori si trovano privi di un quadro certo per orientare i propri investimenti e il proprio contributo alla legalità.
Serve un quadro unico, organico e coerente, che: riconosca e valorizzi i punti legali di offerta; Riorganizzi le regole di accesso dei consumatori e di gestione delle attività in modo uniforme sul territorio nazionale; Promuova la digitalizzazione come strumento di prevenzione e tracciabilità, non come ulteriore leva di deregolamentazione (che non può trovare cittadinanza in un ordinamento concessorio come quello italiano); Ripensi la leva fiscale di settore, superando squilibri ed iniquità che distorcono la concorrenza nell’attenzione dei consumatori, senza poter incidere sui consumi, deviandoli verso prodotti a minore tassazione o illegali”.

Ha poi preso la parola il presidente di Acadi, Geronimo Cardia, che ha evidenziato il focus del bilancio di sostenibilità: salute, legalità, gettito e occupazione.  “Quest’anno vogliamo porre l’attenzione sulla tutela della salute. Dalla comparazione dei dati di quest’ultimo anno ci siamo accorti che la spesa del giocatore aumenta, ma non quella per gli apparecchi. Il gettito erariale è rimasto più o meno in equilibrio, mentre quello degli apparecchi è calato”.

Cardia evidenzia poi che “i dati sull’occupazione sono stabili, ma la rete degli apparecchi ha perso 4.500 persone. Sta succedendo qualcosa nel comparto che dobbiamo avere il coraggio di affrontare”.

Sandra Savino (Mef): “Settore importante non solo dal punto di vista economico ma sociale”

Il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze Sandra Savino, evidenzia: “È possibile coniugare sviluppo economico e tutela della persona. Il comparto del
gioco pubblico, se gestito con rigore e responsabilità, può contribuire a una crescita sostenibile e inclusiva. È un settore che sostiene una
vasta rete, per ogni occupato diretto ne attiva due nella filiera e fornisce una cornice di legalità e trasparenza a tutela dei giocatori.

La tutela della salute pubblica non è un aspetto accessorio, ma una visione moderna del settore. Nel processo di riforma che stiamo portando avanti terremo conto delle perplessità che emergono dai dati. La tutela della salute deve poggiare su strumenti moderni efficaci, come il registro di esclusione. Auspico che da questo forum emergano proposte e buone pratiche”.

Mario Lollobrigida (Adm): “Riordino a rischio slittamento mentre il gioco illegale aumenta”

Nel forum Acadi 2025 non poteva mancare l’intervento del direttore giochi dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Mario Lollobrigida, che ha fatto il punto sul settore e sulle riforme in atto: “I tempi per il riordino del gioco si stanno allungando, il governo ha già ottenuto una proroga, speravamo di chiudere il tutto quest’anno anche perché come Agenzia e Mef abbiamo concluso di fatto la stesura del decreto, si tratta soltanto di sciogliere alcuni aspetti tecnici relativi principalmente al rapporto con gli enti locali, che stanno facendo resistenza all’adozione di questo decreto. È necessario fare presto perché alcuni settori, come quello degli apparecchi sta soffrendo l’assenza di nuove regole. Bisogna aggiornare il parco macchine, che è tra i più obsoleti a livello europeo, così da tutelare di più il giocatore, stiamo facendo degli studi con il nostro  partner Sogei. Abbiamo trovato soluzioni che vanno sul fronte della tutela dei giocatori. Ora la legge di Bilancio ci potrà dare una mano per trovare un punto di incontro tra Stato ed enti locali, speriamo di dare il via a tutto il resto del processo”.

Lollobrigida si è soffermato sul gioco illegale, “che sta aumentando soprattutto sull’online. Si tratta di un problema comune a livello europeo, non si riesce a trovare una soluzione operativa. Ci sono società che hanno sede in paradisi fiscali ed è impossibile avere dati di esse per poterle colpire. Il decreto sul gioco online ci dà possibile di bloccare i pagamenti, ma stiamo cercando, con Bankitalia, una soluzione al problema. Il gioco online illegale è quello che più attenta alla salute del giocatore. Presto ci saranno nuovi oltre 50 operatori online che seguiranno regole stringenti, ma anche gli operatori terrestri dovranno seguirle. Si va verso un aumento della formazione e delle regole tecniche per gli apparecchi da intrattenimento. Ora siamo fermi perché non abbiamo lo strumento normativo per potere agire. Senza regole non possiamo fare nulla, auspico che si possa superare lo scoglio del rapporto Stato – Regioni e che già all’inizio del 2026 si possa avere qualche novità”, auspica in chiusura.