Futura gestione Casinò St. Vincent, una questione (anche) di tecnica

L’analista di gaming Mauro Natta esamina alcune questioni tecniche connesse alla futura gestione del Casinò di Saint Vincent, su cui sarà comunque la politica a esprimersi.

 

di Mauro Natta

È passata tanta acqua sotto i ponti da quando, facendo ricerche su internet, ho trovato un elaborato a cura del Corpo controllori comunali al casinò municipale di Sanremo che sono convinto si avvalga non solo degli elementi che sostengo per il controllo sulla regolarità del gioco, ma anche di più. Senza esagerare, si avvicina a mio modo di vedere a un controllo che definirlo parzialmente gestionale è più che comprensibile pur non contenendo notizie in merito ai costi.

Scrivevo, più recentemente, di rammentare che la Giunta regionale disponeva di uno specifico studio inerente la casa da gioco di Saint Vincent ed il complesso alberghiero allo scopo di avere il maggior numero di notizie utili a decidere il futuro gestionale di una attività di certo e rilevante interesse per la Valle d’Aosta e per la cittadina termale.

Allo stesso tempo notavo che il Disciplinare, di cui all’art. 10 della Legge regionale n. 36 del 2001, non può prescindere dalla ricerca del risultato precedentemente citato. A ben vedere, potrebbe rappresentare oggetto di un accurato studio, non tanto per le problematiche esclusivamente politiche, da discuterne in sede di Giunta e di Consiglio, quanto per quelle puramente tecniche collegabili alla tipologia gestionale che potrebbe essere scelta su alcune delle quali, di seguito, mi esprimo.

Avendo a disposizione il Disciplinare valido sino al 31 dicembre 2033, l’articolo 4 non potrebbe essere ignorato in qualunque tipologia gestionale. Lo stesso dicasi per il successivo articolo 5 che, in caso di gestione affidata al privato, potrebbe formare oggetto di implemento anche per raggiungere altri fini che qui non è il caso di precisare.

L’articolo 7 (Proventi di gestione) merita una particolare considerazione in specie dal quinto paragrafo e non solo per la parte descrittiva. Mentre l’articolo 11 (Controlli) potrebbe essere modificato tramite una semplificazione dal quinto paragrafo al termine.

La ricerca di mercato, susseguente alla consultazione degli studi commissionati, dovrebbe comprendere quello nazionale e, a seguire, quello domestico ed ancora un accurato studio dei bilanci con meticolosa attenzione per il conto economico e un particolare riguardo per i relativi allegati. Scusate la piccola divagazione probabilmente addebitabile alla mia esperienza lavorativa. Mi permetto di ampliare brevemente l’argomento politica produttiva.

A mio parere personale non pare sufficiente quanto immediatamente precede perché, la necessità condivisa nell’ambiente dell’azzardo autorizzato della diversificazione dell’offerta, quest’ultima non potrebbe essere ignorata e non soltanto quella dei giochi vecchi e, ed è molto importante, completamente nuovi che, eventualmente, è possibile reperire.

Probabilmente, in una situazione come quella che pare presentarsi, un occhio di riguardo agli investimenti che si renderanno necessari è da considerare, più di un tempo abbastanza recente, in funzione del loro ritorno, con una rigorosa attenzione al costo del personale e alla professionalità da raggiungersi, a mio modo di vedere e per l’esperienza diretta, tramite la continua formazione.

A proposito dell’art.11 del Disciplinare vorrei richiamare l’attenzione sul paragrafo 4: “nessun tavolo o gioco può essere aperto o chiuso senza la presenza di un rappresentante della Regione nominato dal presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta”.

E ancora: “Le modalità per l’accesso e l’utilizzo delle strutture di sorveglianza (sala monitor dei controlli di sicurezza), da parte del servizio di controllo regionale, saranno regolate da apposito protocollo approvato …”.

Il controllo sulla regolarità del gioco e degli incassi dovrebbe avvenire in due tempi: concomitante e susseguente; di quest’ultimo si rimanda al termine del presente.

Quanto precede può formare pacificamente oggetto di discussione perché, in qualunque ipotesi di gestione, interessa una materia essenziale, a mio avviso, stante la natura giuridica delle entrate in discorso, ritengo dal dettato dell’art. 19 del Dm n. 318/86 convertito in L. n.488/86.

Finalmente il Defr 2026 -2028 annuncia che le operazioni necessarie per individuare un gestore per il Casinò di Saint Vincent avranno inizio nel nuovo anno. Chiaramente non mi permetto di osservare se non le problematiche operative riguardanti fatti che esulano, a mio avviso, dalla politica che in questa operazione sarà fortemente impegnata.

Naturalmente le riflessioni puramente tecniche sono molte e la materia in parola presenta la particolarità di essere agevolmente assimilabile.

 

Foto di Immo Wegmann su Unsplash