Settimana intensa per il settore del gioco, che attende novità dai lavori dei due rami del Parlamento.
Anche se le elezioni regionali del prossimo fine settimana in Veneto, Puglia e Campania hanno portato alla sospensione dei lavori dell’Aula del Senato, che tornerà a riunirsi solo il 25 novembre, la settimana politica che si apre è davvero intensa e piena di attese per il settore del gioco.
Innanzitutto per il 20 novembre è atteso l’approdo in Aula alla Camera del disegno di legge governativo Semplificazioni (la dizione estesa è “Disposizioni per la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore dei cittadini e delle imprese” (collegato alla manovra di finanza pubblica) che, grazie ai lavori in materia in Senato, contiene una importante semplificazione per il settore del gioco.
Nell’ottica di favorire l’attività d’impresa e snellire le procedure burocratiche del caso, il nuovo disegno dimezza i tempi coi quali i Comuni sono chiamati a esprimersi sull’autorizzazione alle nuove aperture di sale da gioco e intrattenimento. Il periodo passa dunque da 60 a 30 giorni.
La materia è trattata all’articolo 28. In base al nuovo comma 3, viene modificato, in parte, l’Allegato 1 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 407 concernente le attività private sottoposte alla disciplina degli articoli 19 e 20 della legge 7 agosto 1990, n. 241.
In particolare il comma in questione, modificando il numero 63 del suddetto allegato 1, riduce da sessanta a trenta giorni il termine entro il quale l’amministrazione competente (nel caso in questione il Comune) deve esprimersi in merito alle domande presentate circa l’esercizio di locali pubblici di intrattenimento con riguardo alle sale da ballo, alle discoteche, alle sale da gioco e agli impianti sportivi.
Il testo dell’intero disegno di legge non è stato modificato nel corso dei lavori di commissione a Montecitorio ed è dunque possibile che in Aula venga approvato così com’è, senza necessità di un ulteriore passaggio a Palazzo Madama.
LA MANOVRA – Saranno ovviamente più lunghi i tempi del disegno di legge di Bilancio 2026, al momento all’esame in sede referente da parte della commissione Bilancio del Senato e che, in materia di gioco, reca (per ora!)”solo” la previsione di 80 milioni di gettito erariale degli apparecchi alle Regioni per i 2026.
Se gli emendamenti presentati fanno, in molti casi, riferimento al gioco e accolgono alcune delle proposte pervenute dal settore, in primis quella di rendere più attraenti gli apparecchi che stanno vivendo un lungo momento di crisi con ricadute negative anche sul gettito erariali, bisogna però vedere quanti e quali supereranno indenni la scure rappresentata dalla procedura di segnalazione.
Il termine ultimo affinché ciascun gruppo segnali i propri scade domani martedì 18 novembre per quelli maggiori e il 19 per quelli minori, e dovranno ridursi dai 5.385 a circa 400, ponendo dunque a ciascuno il compito di effettuare una preventiva scrematura dei temi sottoposti. C’è tuttavia da aggiungere che anche il Governo e i relatori presenteranno i propri emendamenti, e che dunque la partita dei giochi è ancora tutta da iniziare.
Tuttavia, a scopo informativo e ribadendo che molti tra questi emendamenti potrebbero non essere presi neanche in considerazioni, riepiloghiamo quali sono le principali proposte di modifica al disegno di legge, distinte partito per partito.
FRATELLI D’ITALIA – Il senatore Rastrelli interviene sugli apparecchi da intrattenimento prevedendo che dal 1° gennaio 2026 gli apparecchi da gioco di cui all’art. 110, comma 6, lett. a) che garantiscono un payout minimo del 70% applicheranno un’aliquota del Preu al 19%. L’aliquota si applica dalla prima rendicontazione utile dopo l’autorizzazione dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Sempre dal 2026, per ottenere la certificazione tecnica: le vincite massime non possono superare 200 euro; gli apparecchi devono obbligare il giocatore a impostare un limite massimo di tempo di utilizzo, da mostrare a fine sessione sullo schermo L’emendamento comporta un costo stimato di 544 milioni nel 2026 e 838 milioni nel 2027, dovuti all’adeguamento tecnologico del parco macchine. La copertura finanziaria avviene tramite riduzione di fondi esistenti, e dal 2028 anche grazie alle maggiori entrate attese dall’aumento del payout al 70%.
Il senatore Russo punta a chiudere le controversie sulle scommesse ippiche in un emendamento che consente appunto consente ad Adm di chiudere tramite accordi transattivi le controversie ancora pendenti con i concessionari delle scommesse ippiche, incluse quelle risarcitorie, purché sia stata già emessa almeno una sentenza di primo grado o un lodo arbitrale (non definitivi) depositati entro l’entrata in vigore della legge. Adm riconosce solo una percentuale della somma stabilita nelle sentenze/lodi, applicando uno schema basato su un indice ricavato dal rapporto tra risarcimento e aggio annuale di una “concessione tipo”: indice fino a 0,8 riconosciuto 70% del risarcimento; indice fra 0,81 e 1,59 riconosciuto 60%; indice da 1,60 in su riconosciuto 50%.
Le stesse regole valgono anche per chi ha acquisito quei crediti risarcitori (successori a titolo particolare).
Si prevede poi una rideterminazione dei minimi garantiti (anni 2006–2012), ricalcolati come segue: 2006: 100%, 2007: 100%, 2008: 85%, 2009: 78%, 2010: 77%, 2011: 72%, 2012: 60%.
Infine, l’autorizzazione a definire in via transattiva le controversie in corso si applica anche alle fattispecie in cui il giudizio non si è ancora concluso. Per tali cause ancora pendenti senza una prima
decisione, Adm può comunque chiudere con una transazione, applicando: la stessa rideterminazione dei minimi garantiti; un risarcimento calcolato in percentuale sul fatturato, proporzionato ai casi già definiti con caratteristiche analoghe.
Veniamo alla senatrice Ambrogio e alla sua proposta sui compensi annui, che prevede che ogni concessionario debba versare allo Stato la parte di riduzione del compenso annuo non ancora pagata, pur mantenendo il diritto di rivalersi sugli altri operatori della filiera pro quota. L’importo ancora dovuto alla data di entrata in vigore del provvedimento potrà essere pagato in 3 rate uguali (a 60, 120 e 180 giorni) senza interessi e con importo ridotto, a condizione che il concessionario accetti le decisioni giudiziali già emesse e rinunci a nuovi contenziosi sul tema.
Entro 30 giorni dalla data di entrata del seguente provvedimento, si legge, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli stabilisce – con proprio provvedimento – quanto deve pagare ciascun concessionario, applicando una riduzione proporzionata al grado di pagamento già effettuato. La riduzione complessiva per tutti i concessionari non può superare il 20%.
In caso di mancato pagamento di una delle rate, alla scadenza prevista, il concessionario decade dai benefici di cui alla presente norma, con immediato avvio nei suoi confronti delle procedure di riscossione dell’intero importo dovuto, comprensivo degli interessi.
FORZA ITALIA – Anche il senatore Lotito chiede misure sugli Adi, con una proposta che prevede che dal 1° gennaio 2026 quelli che garantiscono un payout minimo del 70% applicheranno un’aliquota del Preu al 19%. L’aliquota si applica dalla prima rendicontazione utile dopo l’autorizzazione di Adm. Sempre dal 2026, per ottenere la certificazione tecnica: le vincite massime non possono superare 200 euro; gli apparecchi devono obbligare il giocatore a impostare un limite massimo di tempo di utilizzo, da mostrare a fine sessione sullo schermo L’emendamento comporta un costo stimato di 544 milioni nel 2026 e 838 milioni nel 2027, dovuti all’adeguamento tecnologico del parco macchine. La copertura finanziaria avviene tramite riduzione di fondi esistenti, e dal 2028 anche grazie alle maggiori entrate attese dall’aumento del payout al 70%.
LA LEGA – I senatori Testor e Dreosto presentano un emendamento analogo, sugli apparecchi da intrattenimento, ai colleghi degli altri partiti di maggioranza.
IL PARTITO DEMOCRATICO – Di altra natura le proposte emendative del Pd. La senatrice Tajani prevede l’istituzione presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del Fondo per il contrasto delle ludopatie, con una dotazione annua di 150 milioni di euro, per finanziare tutte le attività necessarie per diffondere la consapevolezza del gioco responsabile e a prevenire e contrastare comportamenti ludopatici dannosi per persone e famiglie.
Il Fondo è finanziato mediante un incremento delle seguenti aliquote fiscali nel settore dei giochi: Apparecchi da gioco (art. 110, c.6, lett. a): prelievo erariale unico al 19,25% delle somme giocate.
Apparecchi da gioco (art. 110, c.6, lett. b): prelievo erariale unico al 6,25% delle somme giocate.
Lotto: ritenuta sulle vincite fissata all’8,25%.
Vincite eccedenti 500 €, prelievo fissato al 12,25%.
Sempre la senatrice dem chiede misure su Awp e Vlt, prevedendo che a decorrere dal 1 gennaio
2026, le aliquote del prelievo erariale unico sono rideterminate come segue:
Awp (slot – art. 110, c.6, lett. a): prelievo al 23,5% delle somme giocate
Vlt (videolottery – lett. b): prelievo al 9,5% delle somme giocate.
Con decreto del direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, da adottarsi entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, verranno stabilite le modalità attuative.
Le maggiori entrate (stimate in 120 milioni di euro all’anno dal 2026) confluiscono nel bilancio dello Stato e vengono riassegnate al Fondo per il Gioco d’azzardo patologico, istituito presso il Ministero della
Salute. Il Fondo è ripartito tra le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sulla base di criteri determinati con decreto del Ministro della salute, da emanare entro sessanta giorni dalla data di
entrata in vigore della presente legge, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
Infine, si istituisce l’Osservatorio Gap presso il Ministero della Salute senza ulteriori oneri, composto da esperti dei ministeri competenti e rappresentanti di famiglie, giovani, comuni e associazioni del settore. La composizione verrà definita da un decreto congiunto del Ministero della Salute e Mef entro tre mesi dalla data in vigore del presente provvedimento. Tale Osservatorio assorbe le funzioni dell’Osservatorio nazionale sulle tossicodipendenze per monitorare e contrastare gioco d’azzardo e dipendenza grave.
IL MOVIMENTO CINQUE STELLE – Il senatore Bevilacqua prevede l’ampliamento del divieto di pubblicità del gioco d’azzardo previsto dal “decreto dignità”. Oltre ai mezzi già vietati (Tv, stampa, affissioni, web, social), il divieto viene esteso anche a: servizi informativi che confrontano quote o offerte di diversi operatori di gioco/scommesse; servizi di infotainment che, anche solo tramite nome o elementi grafici, richiamano siti di giochi, scommesse o azzardo.
Il collega pentastellato Croatti prevede l’istituzione presso il Ministero della Salute viene creato un Fondo per la prevenzione e il contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo, con 2 milioni di euro all’anno per il 2024, 2025 e 2026.
Si prevede poi una puntualizzazione sulla promozione del gioco d’azzardo, andando ad intendersi come tale qualsiasi attività volta a sollecitare o indurre le persone a giocare d’azzardo, inclusa: la pubblicità di giochi d’azzardo compresa quella capziosa di portali pseudo sportivi che contengano nel nome termini che riportano al mondo delle scommesse (es. poker, bet, casinò, vegas); l’offerta di bonus o promozioni per incoraggiare le persone a giocare; la sponsorizzazione di eventi o attività per promuovere i giochi d’azzardo; la diffusione di informazioni false o fuorvianti sui giochi d’azzardo.
In un’altra proposta emendativa, Croatti prevede nuove distanze minime obbligatorie per le slot e gli apparecchi da gioco. Nel dettaglio, è previsto il divieto di installazione di apparecchi da gioco in locali che si trovano a una distanza, misurata in base al percorso pedonale più breve, inferiore a 300 metri per i comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti e non inferiore a 500 metri per i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti da istituti scolastici di ogni ordine e grado, centri di formazione per giovani e adulti, luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-sanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori, e a una distanza inferiore a 200 metri da apparecchi elettronici idonei al prelievo di denaro contante o da esercizi commerciali legate al commercio di oro e preziosi
Viene disposto, inoltre, che i Comuni possono introdurre distanze ancora maggiori o individuare nuovi luoghi sensibili, negando l’autorizzazione quando necessario per ragioni di sicurezza urbana, traffico, rumore o tutela della salute.
Il senatore Damante prevede la riforma del sistema di incentivi previsto dal 2019 per favorire la ripresa economica nei comuni fino a 20.000 abitanti, aumentando le risorse e ridefinendo modalità e
beneficiari. A tal proposito viene istituito presso il Ministero dell’Interno un fondo con queste dotazioni, volto a prevedere 5 milioni per il 2020, 10 milioni per il 2021, 13 milioni per il 2022, 20 milioni annui dal 2023 in poi, destinato a sostenere: ampliamento, rinnovo e ammodernamento di attività già esistenti; riapertura di esercizi chiusi da almeno 6 mesi.
All’interno di tale fondo, tra le attività escluse e non ammesse agli incentivi previsti si fanno rientrare le sale scommesse o locali con slot/Vlt (art. 110, c. 6, lett. a e b).
Foto di Eric Rothermel su Unsplash






