L’analista di gaming Mauro Natta si sofferma sulla futura gestione del Casinò di Saint Vincent, sula scorta dei controlli da parte della proprietà e di quanto prevede il disciplinare.
di Mauro Natta
Le opzioni in merito al futuro gestionale del Casinò di Saint Vincent e dell’annesso complesso alberghiero sono due. Non credo di commettere qualche errore se, in ottemperanza alla natura giuridica del quantum che il gestore versa all’amministrazione dell’ente pubblico concedente, metto a terra la metodologia da applicare allo svolgimento, da parte dei controllori regionali, di quel compito categorico che compete al controllo della regolarità del gioco e degli incassi, non importa la metodologia applicata.
La parte iniziale la colgo anche dal vigente disciplinare, con una più che evidente variante: “il Corpo controllori regionali (*) assicurerà, con il più severo controllo, la regolarità dei giochi e degli incassi. La Regione esercita, a mezzo del proprio servizio ispettivo, qualsiasi forma di controllo, sia in modo continuativo e sistematico, sia con interventi saltuari sui giochi, manifestazioni varie, ingressi, servizi, ecc., con possibilità di accesso e in tempo reale al sistema informativo e alla sala video sorveglianza.
Nessun tavolo o gioco può essere aperto o chiuso senza la presenza di un rappresentante di Regione nominato dal presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta”.
All’apertura del tavolo il controllore verifica la dotazione iniziale nella qualità e nella quantità, durante la partita certifica le operazioni al tavolo quali aggiunte, cambi con la cassa di sala e cambio dei minimi di giocata e documenta ogni episodio degno di nota, ad esempio, vincite o perdite considerevoli. Quanto precede per i giochi di contropartita e misti. Nei giochi di circolo, ad esempio chemin de fer, controlla l’entità e la qualità di quanto lo changeur si appresta a cambiare alla cassa di sala e la corrispondenza a quanto richiesto al cassiere. L’operazione citata avviene. Solitamente, alla fine del sabot.
Alla chiusura dei giochi di contropartita e misti il controllore verifica col rappresentante del gestore l’esattezza, nel numero e nei valori, riportati sul bordereau. Che sarà completato con l’importo dei contanti direttamente cambiati al tavolo dai giocatori, onde ricavarne il risultato.
Le mance devono essere conteggiate tavolo per tavolo e immesse nel sistema di controllo a disposizione del Corpo controllori, unitamente agli altri dati quali: inizio e chiusura del tavolo e, bene inteso il risultato di tutti i giochi.
Sarà cura esclusiva del Corpo controllori regionali predisporre un proprio sistema informativo pur mantenendo la normativa di cui all’esempio precedentemente riportato. Detto sistema potrà sopportare le esigenze che potrebbero insorgere nel caso di gestione affidata in gestione al privato.
Così, come ritengo di averlo affrontato anche se velocemente, il problema della gestione, se affidata ad una società a capitale privato, presenta, tra l’altro, due difficoltà: la fissazione del quantum, preferibilmente una percentuale dei proventi netti che il concessionario si impegna a versare all’amministrazione del concedente, quale tassa di concessione e il dovere dell’ente pubblico titolare della autorizzazione alla casa da gioco di garantire al concessionario la economicità dell’impresa.
Infatti, la disponibilità attiva derivante dal bilancio, dopo aver assolto al pagamento di quanto appena specificato, contrariamente all’altra metodologia, impegna non poco la politica regionale a stabilirlo e, eventualmente, la revisione dopo un certo periodo di tempo.
Nel caso di gestione privata, anche se appare pacificamente comprensibile, le esigenze del concedente non si arrestano al solo controllo sulla regolarità del gioco e degli incassi ma, con il dovuto rispetto della riservatezza, del trend dell’azienda dalla quale il concedente si attende una entrata tributaria che, sicuramente, tra i costi potrebbe ammettersi l’imposta sugli intrattenimenti sempre a carico dell’Ente pubblico periferico titolare della casa da gioco.
Seguitando con le esigenze del concessionario, è certo che la modalità per controllare la regolarità del gioco, degli incassi e la redditività della produzione non può essere imposta che in parte: le operazioni atte alla rilevazione del risultato, mance comprese, tavolo per tavolo che risultano da documenti a doppia firma, concedente e concessionario tramite i loro rappresentanti.
(*) Il disciplinare riporta: Casino Spa garantirà…
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