Stop licenza giochi e scommesse poi doppio ko: al Tar e al CdS

Plurime irregolarità riscontrate, requisito affidabilità addio: la licenza per giochi e scommesse resta sospesa.

 

Sorpreso col negozio aperto oltre l’orario consentito, pizzicati all’interno alcuni soggetti poco raccomandabili e accertata la presenza di videogiochi contraffatti, la Questura di Napoli nel 2023 aveva disposto la sospensione della licenza al titolare di un esercizio attivo nella raccolta di giochi e scommesse.

Impugnato il provvedimento al Tar, l’uomo aveva già perso contro il Ministero dell’Interno. Più di recente, lo stesso si è allora appellato al Consiglio di Stato che, sulla base degli elementi che avevano fatto venir meno il requisito della sua buona condotta di operatore, respingendo l’appello, ha confermato che la revoca della licenza era plurimotivata e giustificata dalla mancanza dei requisiti di affidabilità richiesti per l’autorizzazione di polizia.

A sua difesa, in appello, contro la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, l’uomo aveva portato l’erronea valutazione delle contestazioni pregresse; aveva minimizzato in merito alla presenza di persone gravate da precedenti di polizia all’interno del locale specificando che erano semplici clienti occasionali per i quali non è preclusa la possibilità di scommettere, non sussistendo alcuna norma in tal senso. Sottolineava inoltre che questi avventori non avevano alcuna influenza sull’attività del titolare. Relativamente alle contestazioni sull’orario di apertura, segnalava che gli agenti accertatori erano incorsi in un travisamento dei fatti e infine in ordine al sequestro di alcuni videogiochi contraffatti, il ricorrente precisava l’assenza di alcuna propria responsabilità.

Tuttavia, il Consiglio di Stato ha ritenuto l’appello infondato e lo ha respinto, confermando la revoca della licenza per l’accertata insussistenza del requisito dell’affidabilità e la gravità delle condotte addebitate.