Giocatore trascina concessionario e Adm davanti ai giudici del tribunale amministrativo: ‘Fuori le carte’.
Sarà trattato in una nuova Camera di consiglio già fissata per il mese di dicembre, il caso di un giocatore, che si è visto sospendere il conto gioco online, apparentemente senza motivo, e per questo ha trascinato al Tar il concessionario di riferimento e Adm.
Il ricorso presentato al Tribunale amministrativo regionale per la Lombardia riguardava, infatti, la contestazione del silenzio-diniego di accesso agli atti relativi alla sospensione del conto gioco e alle indagini effettuate. Stando a quanto emerge dalla documentazione fornita dal ricorrente, la sospensione del conto gioco, disposta temporaneamente dal concessionario, sarebbe avvenuta in assenza di motivazione ed è quindi ritenuta illegittima, arbitraria e non motivata.
Il cittadino aveva in particolare richiesto vari documenti, come il contratto di gioco e i verbali delle indagini, per poter intentare una causa civile per risarcimento danni e il Tar Lombardia ha rilevato in effetti la necessità di acquisire la documentazione richiesta, anche per istruire l’istanza da rivolgere all’Adm per l’applicazione di sanzioni previste in caso fosse riscontrata l’illegittima sospensione del conto gioco.
Il Tribunale ha ritenuto necessario acquisire ulteriori elementi per la trattazione del ricorso e, pertanto, ha ordinato alla società concessionaria di gioco la produzione dei dovuti chiarimenti documentali in 20 giorni. Nel caso in cui tali atti richiesti risultino inesistenti, la società in questione dovrà presentare una dichiarazione formale, a cura del funzionario responsabile, che attesti tale inesistenza dei documenti stessi.







