Il consigliere comunale di opposizione Sergio Aureli interroga il sindaco sulle criticità dell’apertura dell’arbitrato su ex amministratori del Casinò dal 2011 al 2018.
Non si placa la polemica politica attorno alla decisione della giunta comunale di Campione d’Italia di aprire (materialmente l’ha fatto il Casinò) un arbitrato nel quale si chiede un totale di 80 milioni di euro a diciassette ex amministratori e sindaci del Casinò dal 2011 al 2018.
Sul tema interviene ora il consigliere un tempo di maggioranza e ora all’opposizione Sergio Aureli, che ha presentato un’interrogazione al sindaco Roberto Canesi nella quale evidenzia le criticità, anomalie e rischio di danno erariale dell’azione intrapresa dal Casinò, tra queste la “palese e significativa contraddizione tra i dati finanziari posti a fondamento dell’azione legale intrapresa e gli atti ufficiali che hanno garantito la sopravvivenza del nostro Casinò”. Ma non solo: “La relazione tecnica principale si basa su valutazioni (come quella relativa al diritto di usufrutto, fondamentale per il futuro del Casinò fino al 2041) che sono state accettate ‘acriticamente e ‘senza un vaglio critico’, come si evince dalla relazione dei curatori fallimentari” e “si è agito in assenza di un preventivo di spesa legale dettagliato, accettando un generico costo superiore a € 200.000 per un contenzioso ad altissimo rischio”.
Secondo Aureli “la scelta di procedere in tale contesto compromette l’interesse del Comune di Campione d’Italia”, sotto i profili del “massimo rischio di danno erariale:”, ma anche di “compromissione della reputazione istituzionale” e delle “priorità politiche sbagliate”.
Il consigliere chiede dunque al primo cittadino “quali sono le ragioni politiche, amministrative e tecniche che giustificano l’utilizzo di dati contabili (Patrimonio Netto 2018) in palese contraddizione con quelli utilizzati per l’omologa del concordato preventivo, configurando una differenza di oltre 106 milioni di euro”, ma anche “quali iniziative intende intraprendere la Giunta per accertare le responsabilità (politiche e/o dirigenziali) relative all’autorizzazione di un’azione legale basata su relazioni tecniche e valutazioni che gli stessi documenti definiscono come non sottoposte a ‘vaglio critico’” e “quali misure immediate e straordinarie saranno adottate per mitigare il rischio di danno erariale derivante dalla possibile soccombenza vista la temeraria azione intrapresa, e se sia stata valutata la necessità di informare immediatamente la Corte dei Conti sulle macroscopiche discrepanze contabili riscontrate”. Non da ultimo, Aureli chiede se l’amministrazione si impegna a “sospendere temporaneamente l’arbitrato per consentire un’indagine interna approfondita e l’integrazione con dati finanziari certi e univoci, prima che la prosecuzione di tale azione comprometta irreversibilmente il processo di rilancio di Campione d’Italia”.







