Convocato il Consiglio Valle che dovrà eleggere giunta e presidente, in pole position Renzo Testolin e attesa per le scelte sul Casinò di Saint Vincent.
Ancora una manciata di giorni e la Regione Valle d’Aosta avrà il suo nuovo governatore. Con la possibilità della conferma dell’uscente Renzo Testolin dell’Union valdotain che è del resto il primo partito dopo le elezioni di fine settembre così come Testolin è in testa alla preferenze ricevute.
E’ stato infatti depositato il parere pro veritate del costituzionalista Nicola Lupo, chiesto dagli uffici del Consiglio Valle per capire se i due politici, entrambi rieletti, potranno essere nominati nuovamente in giunta. E la risposta è stata positiva, in quanto entrambi sono stati in giunta, nella precedente legislatura, per un periodo inferiori a due anni, sei mesi e un giorno, rientrando così nelle deroghe della legge regionale sui limiti ai mandati consecutivi.
Composto definitivamente, almeno per ora, il Consiglio Valle, c’è da capire con chi l’Union valdotaine stringerà un’alleanza per avere i voti necessari a governare.
Le ipotesi in campo sono diverse: quella più accreditata è di un accordo con gli autonomisti di centro ed eventualmente anche con il Partito democratico, ma ci sarebbero stati dei “contatti” anche con il centrodestra che potrebbe entrare in maggioranza, compattamente o, forse, con la sola Forza Italia.
Si vedrà. Quello che è certo è che domani 22 ottobre l’Union valdotaine darà incarico al presidente in pectore di formare il nuovo governo, da costituire nel fine settimana così che le segreterie lo possano approvare lunedì della prossima settimana e si possa poi andare in Consiglio Valle, convocato per martedì prossimo, con il puzzle già composto e pronto per essere votato.
Ricordiamo che era stata precisa volontà di Testolin, che peraltro nella passata legislatura aveva trattenuto le deleghe alla Casa da gioco, di demandare al futuro Consiglio Valle il compito di decidere sulla gestione della stessa, forte di uno studio commissionato da Finaosta a Ernest&Young e dal quale sono emersi scenari alternativi, con diversi pro e contro, ma sui quali sarà infine la politica a dire l’ultima parola.