L’analista di gaming Mauro Natta si sofferma sul tema della gestione dei casinò italiani, evidenziandone i rischi e le incertezze.
di Mauro Natta
Con quanto segue mi permetto una breve riflessione collegabile alle due differenti tipologie facilmente ipotizzabili in ordine alla problematica “futuro della gestione del Casinò di Saint Vincent e dell’annesso complesso alberghiero”.
“… tutto quello che rappresenta un elemento strategico per la nostra Regione e per il suo territorio va mantenuto in gestione pubblica purché questa sia corretta e performante e la Regione si in grado di mantenere adeguati investimenti” questa la dichiarazione di consigliere Simone Perron della Lega.
“Il Casinò de la Vallée è e deve restare una risorsa per la nostra comunità… oggi guardiamo al suo futuro immaginando un modello innovativo, capace di rilanciarlo all’altezza della concorrenza internazionale, senza però perderne il controllo pubblico e valorizzandone il legame con Saint Vincent e con l’intero territorio valdostano” ecco quanto ha dichiarato il consigliere Stefano Aggravi.
L’argomento che la nuova giunta regionale e il consiglio dovranno affrontare non appena verrà eletto il presidente e la giunta: il futuro gestionale della Casa da gioco e dell’annesso complesso alberghiero.
Due sono, in definitiva, le opzioni che si presentano anche alla luce dei risultati degli studi predisposti: continuità della attuale gestione o concessione ad una società a capitale privato. Mi pare di comprendere che dalle dichiarazioni dei due consiglieri non si possano rilevare importanti differenze e/o preferenze.
Esamino i rischi e le incertezze a cui può essere esposta la gestione che ci occupa.
1) Rischi connessi al settore di attività. Tra le attività specifiche si possono comprendere i giochi di contropartita che espongono al rischio di perdite. Fortunatamente le probabilità a favore del banco sono a favore della gestione;
2) Rischio reputazionale connesso ad eventuali condotte sleali di lavoratori dipendenti e di giocatori, ragion per cui anche la professionalità è un valore.
3) Rischi di normativa e tra queste al rischio che siano imposte da parte delle competenti autorità ulteriori procedure antiriciclaggio suscettibili di incidere negativamente sulle modalità operative relative alla produzione.
4) Rischio di credito. Per la peculiarità dell’attività esercitata non si è esposti a particolari rischi di credito, se non per quanto concerne le eventuali sofferenze che potrebbero sorgere nella cessione di mezzi di gioco contro assegni bancari tratti dalla clientela anche per effetto del disposto dell’articolo 1933 del Codice Civile. Il rischio si limita attraverso la selezione dei clienti ai quali è consentito l’acquisto di mezzi di gioco con assegni bancari e tramite la limitazione quantitativa di tale facoltà e con un regolamento interno.
Detto rischio trova rappresentazione contabile in bilancio negli accantonamenti a fondo svalutazione crediti.
5) Rischio cambiamento climatico che potrebbe incidere negativamente sulla operatività dell’azienda.
Il rischio di cui al n. 4 trova una diversa rilevanza in caso di gestione affidata in concessione ad una società a capitale privato nel senso che le perdite eventuali sono a carico del gestore escludendo ogni partecipazione del concedente.
È agevole passare alla differenza in ordine alla considerazione dell’utile di gestione tra una gestore pubblico ed uno privato.
Nel primo caso il gestore versa al concedente una tassa di concessione e l’utile di bilancio rimane di competenza del gestore in quanto azionista; nel secondo caso l’importo della tassa di concessione sarà senza dubbio più alto ma l’utile di bilancio compete al gestore.
Sicuramente il discorso ha necessità di essere ampliato perché la problematica è complessa e gli elementi valutativi sono molti e abbastanza mutevoli. La valutazione economica e politica delle condizioni da immettere nel disciplinare presenta una marea di considerazioni ed un tempo considerevole. Da un lato potrebbe suggerire la celerità e uno studio preventivo il più possibile completo per giungere ad una conclusione condivisa da molti stante il certo obiettivo per il quale tutti intendono impegnarsi, dall’altro la competenza e la prudenza che non dovrebbero mancare sembrano doversi coniugare a un lavoro di enorme rilevanza come quello che si deve affrontare e risolvere.
Foto di Joshua Hoehne su Unsplash