Il sottosegretario al Masaf Patrizio la Pietra sottolinea il ruolo terapeutico dei cavalli e il ruolo del ministero nel renderli protagonisti.
“Grazie alla nascita di una relazione con il cavallo, è scientificamente provato, i giovani riescono ad acquisire competenze emotive per un uso consapevole di smartphone e social. Rendere i cavalli protagonisti positivi in un ambito che negli ultimi anni ha fatto registrare un crescente disagio legato ad ansia, depressione, ritiro sociale e aggressività è un percorso auspicabile nel quale il Masaf e le istituzioni sono pronte ad impegnarsi con forte determinazione”. Il sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra si esprime così nel messaggio di saluto inviato alla tavola rotonda intitolata “Il cavallo nella prevenzione della dipendenza digitale negli adolescenti”, ideata e promossa dalla Direzione Generale per l’Ippica del Masaf che si è tenuta al Circo Massimo di Roma nell’ambito delle prove del Circuito Nazionale Allevatoriale, un confronto tra istituzioni, esperti e rappresentanti del mondo equestre sul valore educativo del cavallo e sull’importanza della pratica equestre nei programmi di prevenzione rivolti ai più giovani.
La tavola rotonda al Circo Massimo si è confermata un’occasione unica di dialogo e collaborazione tra mondi diversi – istruzione, sport e sanità – accomunati da un obiettivo condiviso: restituire ai giovani il valore del contatto reale, della relazione autentica e del benessere attraverso il cavallo. E tra i relatori, oltre a Remo Chiodi, direttore generale per l’Ippica del Masaf, e al sottosegretario Paola Frassinetti, si registrano gli interventi di Marco Di Paola, presidente della Federazione Italiana Sport Equestri (Fise) che, come si legge su Grande Ippica Italiana, ha messo in luce l’importanza dell’equitazione come esperienza formativa e di equilibrio psicofisico, in grado di restituire ai giovani il contatto con la natura e i valori autentici dello sport.
Il tema scientifico è stato approfondito da Federico Seghi Recli, dell’Istituto Europeo delle Dipendenze (IEuD), che ha illustrato le evidenze sui comportamenti a rischio legati all’uso eccessivo del digitale e il potenziale della relazione uomo-cavallo come strumento terapeutico e preventivo.
Emanuela Modestino, di Unio Animal and Human Training, ha presentato nel dettaglio il nuovo percorso formativo e le sue modalità di applicazione, spiegando come la pratica equestre possa diventare un veicolo di consapevolezza, responsabilità e autostima per i ragazzi.
Ancora, Franco Amadio, presidente di Fitetrec-Ante, ha portato il punto di vista del turismo equestre e delle discipline tradizionali, evidenziando come la cultura del cavallo possa rappresentare un presidio di benessere e socialità anche nei contesti extraurbani.
Emilio Minunzio, in rappresentanza delle Associazioni Sportive e Sociali Italiane (Asi), ha posto l’accento sull’importanza di creare sinergie tra istituzioni, enti sportivi e associazioni per sviluppare progetti educativi capaci di coinvolgere scuole e famiglie.
Nel corso del convegno è stato presentato anche il nuovo corso di formazione promosso dall’Istituto Europeo delle Dipendenze (Ieud) in collaborazione con Unio Animal and Human Training, destinato agli istruttori equestri e dedicato all’approfondimento del tema delle dipendenze digitali.