Anche il sottosegretario di Stato al Ministero dell’istruzione e del merito, Paola Frassinetti, ribadisce il possibile supporto del mondo dei cavalli contro il disagio sociale dei giovani.
“Voglio essere qui a dimostrare come il nostro ministero voglia collaborare con tutto il mondo equestre, perché riteniamo che il contatto tra i giovani e il cavallo possa essere utile ad arginare il disagio giovanile, psicologico che purtroppo è sotto gli occhi di tutti, questo è un dato di fatto”. Così il sottosegretario di Stato al Ministero dell’istruzione e del merito (Miur), Paola Frassinetti, intervenuta al dibattito del Circo Massimo di Roma nel contesto del
“Ho effettuato un’audizione alla Commissione Infanzia e Adolescenza proprio la settimana scorsa portando dei dati anche abbastanza allarmanti, sul fatto che ci sia sempre più un’anticipazione dell’età in cui si manifestano questi disagi e questo è un problema – prosegue il sottosegretario – Il tentativo, la deriva che porta verso l’isolamento dei ragazzi e delle ragazze poi va a concretizzarsi in un fenomeno che in Giappone ha preso molto piede e che si chiama ikikomori. Significa rifiutare qualsiasi contatto con il mondo esterno, anche col cibo, con la famiglia, con tutto. Quindi noi riteniamo che il cavallo abbia la possibilità di ridare vitalità alla creatività dei ragazzi sia dal punto di vista proprio fisico che mentale. Questo è già stato dimostrato anche con la pet therapy già in passato”.
Il cavalo, spiega, “può essere sicuramente portatore di sensazioni fondamentali che si stanno perdendo e quindi noi siamo a disposizione anche per mettere a terra dei protocolli per cercare di concretizzare le attività con discipline sportive che possono essere propedeutiche a indirizzarsi su una strada più sociale, più incline a essere dei ragazzi e delle ragazze con un orecchio sul proprio tempo e anche sugli aspetti comunitari che spesso sono lasciati da parte in questo isolamento preoccupante”.
E aggiunge: “Penso che i rapporti con tutti gli animali siano fondamentali ma il cavallo dà quella situazione anche di libertà che viene plasticamente vista dai giovani e quindi ritengo che ci sia da preparare questi progetti in maniera seria anche perché l’animale non è un cagnolino, nel senso che per mettere in atto delle attività ci vuole comunque una struttura organizzativa che sia sottostante a tutto questo. Noi abbiamo iniziato anche col Ministero dell’agricoltura, col ministro Lollobrigida e il sottosegretario La Pietra queste iniziative e abbiamo proprio intenzione di intensificarle perché riteniamo che tutto questo vada nella direzione di far crescere una generazione che abbia il benessere come priorità”.