Fiamma tricolore: ‘Casinò Campione, controlli e sicurezza siano al centro dell’attenzione’

La Fiamma tricolore di Como torna a sollecitare il prefetto di Como sul tema dei controlli e della sicurezza al Casinò Campione d’Italia.

 

La notizia di nuovi accertamenti da parte delle procure di Pavia e Brescia su Mario Venditti, presidente dimissionario del Casinò Campione d’Italia, su fatti che nulla hanno a che vedere con la Casa da gioco, fornisce lo spunto per una nuova lettera al prefetto di Como Corrado Conforto Galli da parte della Fiamma tricolore di Como, nella quale si accendono i riflettori sulle esigenze di sicurezza per quanto riguarda il Casinò.

Come scrive il segretario organizzativo del partito comasco, Carlo Russo, “noi della Fiamma tricolore torniamo a chiedere con forza il ripristino del servizio di controllo comunale, previsto per legge e attivo in tutti i casinò italiani, ad eccezione – paradossalmente – proprio della casa da gioco di Campione. Un servizio altamente professionale, non solo sotto il profilo della sicurezza, ma anche dal punto di vista erariale, essendo chiamato a verificare e certificare la correttezza degli incassi e la regolarità delle operazioni di gioco. Si tratta di un presidio essenziale per la tutela della legalità e della trasparenza, nonché di un archivio storico e operativo che non può e non deve essere disperso. A ciò si aggiunge la necessità, ormai non più procrastinabile, di ripristinare la figura degli ispettori amministrativi, altro elemento indispensabile per garantire la regolarità dell’attività del Casinò”.

Altro aspetto a detta della Fiamma “non trascurabile è la sicurezza pubblica in senso stretto. È infatti incomprensibile come, a tutt’oggi, Campione d’Italia sia l’unico casinò in Italia a non disporre di un posto fisso di Polizia all’interno della struttura. Anche su questo punto, ci appelliamo al suo autorevole intervento, affinché venga sanata questa anomalia gravissima”.

Infine, la Fiamma chiede che “venga aperta una riflessione politica e istituzionale sul sistema degli appalti per la sicurezza esterna, valutando attentamente l’operato dell’ufficio che ha predisposto i bandi, i titoli richiesti e le ditte che vi hanno partecipato, al fine di garantire trasparenza, merito e reale professionalità nel settore della sicurezza, evitando derive privatistiche e opacità nella gestione”.