Riduzione del personale al Casinò di St. Vincent, Buat: ‘Sarà su base volontaria’

Il Casinò di Saint Vincent avvia la procedura per una ulteriore riduzione di personale, il commento dell’amministratore unico Rodolfo Buat.

 

La Casino de la Vallèe Spa “deve procedere a una riduzione del personale riguardante quaranta lavoratori, di cui trenta operanti presso l’Unità produttiva Casa da gioco e dieci operanti presso l’Unità produttiva servizi alberghieri”.
Lo si legge nella comunicazione ai sindacati, al Dipartimento politiche del lavoro e della formazione della Regione e all’Ispettorato del lavoro con cui la società di gestione del resort valdostano avvia la procedura di riduzione del personale prevista dalla legge 223 del 1991 e le sue successive modificazioni.

Più in dettaglio, il personale eccedente della Casa da gioco è ripartito in quindici impiegati tecnici area giochi, dieci impiegati amministrativi e cinque operai, mentre quello dei servizi alberghieri riguarda cinque impiegati amministrativi e altrettanti operai.

Nella missiva si spiega che “la positiva conclusione” del concordato preventivo “ha consentito alla società il raggiungimento dell’equilibrio economico e finanziario”, ma che “non può considerarsi totalmente adempiuto il Piano industriale su cui è fondata la ristrutturazione del debito concordatario, che prevedeva un contenimento dell’organico e del costo del lavoro, oltreché incrementi di produttività”.
In tale quadro, “permane l’opportunità di rendere più flessibile l’organizzazione aziendale anche attraverso l’outsourcing di processi non operativi”. Va poi considerato “l’evoluzione delle condizioni di mercato”, come pure che “lo svolgimento delle attività lavorative presso la società avviene su turni di lavoro anche notturni con un inevitabile stress psicofisico”.
Una somma di motivi tecnici, organizzativi e produttivi, “per i quali non è possibile adottare misure idonee a evitare in tutto o in parte la riduzione di personale”.
In conclusione, “la società ha la necessità di realizzare i propri obiettivi industriali anche in relazione sia alla riduzione della forza lavoro, sia al cambiamento del mix professionale/generazionale”.

L’ITER – Ovviamente ora si apre una procedura di consultazione con le organizzazioni sindacali e solo alla fine si essa “l’azienda procederà alla risoluzione dei rapporti di lavoro dei dipendenti in esubero”.
L’amministratore unico della società, Rodolfo Buat, spiega a Ige Magazine il senso e le finalità di questa procedura, peraltro simile a quelle già avviate in passato: “Essa fa parte del processo di riorganizzazione e ristrutturazione che sta proseguendo e che è finalizzato a ridurre il personale più anziano che può avere interesse ad andare in pensione”.

Infatti, “l’intenzione dell’azienda è di seguire il modello già utilizzato che prevede un’erogazione, per quanto minima, di incentivazione volontaria all’uscita, supportando i lavoratori che ne faranno richiesta. L’incentivo sarà calcolato sul preavviso teorico e come nella procedura già attuata nel 2024 verrà riconosciuto anche il premio di risultato, una somma abbastanza importante, e poi ci sarà da aggiungere un piccolo costo della transazione”.