Gioco nelle regioni, dal distanziometro alla gestione del Casinò le questioni nelle mani dei nuovi consigli eletti.
Confermato governatore delle Marche, col plauso della premier Giorgia Meloni, l’esponente di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli che, come noto, in materia di gioco ha avuto in passato un ruolo attivo, tanto da deputato (come co-firmatario del progetto di legge “Norme per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico, pubblicità, tutela dei minori e disciplina apertura di sale da gioco”, poi sfumato nell’approvazione del decreto Dignità), quanto da presidente di Regione Marche. Risale infatti a due anni fa la modifica della legge marchigiana che ha eliminato la retroattività del distanziometro e sancito il divieto di installare nuovi apparecchi da gioco a meno di 200 metri dai luoghi sensibili nei comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti ed inferiore a 300 metri nei comuni con popolazione superiore; il tutto con la possibilità, per gli enti locali, di stabilire fino a 6 ore complessive di interruzione quotidiana del gioco a tutela della salute pubblica.
In attesa di conoscere chi sarà il governatore della Valle d’Aosta, nella regione a statuto speciale quello che si è verificato è un trionfo dell’Union valdôtaine. Tra gli eletti in consiglio, alcune conferme che recentemente hanno avuto modo di riferire a Ige Magazine in materia di Casinò.
È il caso di Simone Perron della Lega che non ha mai perso di vista la centralità del Casinò di Saint Vincent: “La Lega – aveva detto in campagna elettorale – si muove su un principio chiaro: tutto quello che rappresenta un elemento strategico per la nostra Regione e per il suo territorio, va mantenuto in gestione pubblica, purché questa sia corretta e performante e la Regione sia in grado di mantenere adeguati gli investimenti.
Tra i banchi del consiglio della più piccola regione d’Italia, di nuovo anche l’esponente di Rassemblement valdotain Stefano Aggravi, già assessore regionale e fautore del percorso concordatario sotto la giunta regionale guidata dalla leghista Nicoletta Spelgatti, e successivamente passato all’opposizione “Il Casinò de la Vallée – aveva dichiarato in campagna elettorale – è e deve restare una risorsa per la nostra comunità. A suo tempo, con la scelta coraggiosa della procedura concordataria, abbiamo contribuito a salvaguardarne la continuità e a metterlo in sicurezza rispetto a un destino incerto. Oggi guardiamo al suo futuro immaginando un modello innovativo, capace di rilanciarlo all’altezza della concorrenza internazionale, senza però perderne il controllo pubblico e valorizzandone il legame con Saint-Vincent e con l’intero territorio valdostano”.
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