In valore assoluto la Regione dove si scommette di più è la Lombardia, che sfiora i 4 milioni con una percentuale del 16,21 percento sul totale. Seguono Toscana e Lazio.
Focus del Masaf, utilizzando i dati dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm), sulla distribuzione nel territorio delle scommesse di Ippica Nazionale.
Sul sito Grande Ippica Italiana, nel caso dell’ippica nazionale i dati del primo semestre 2025 parlano di un totale raccolto di 31,3 milioni di euro, dei quali sette scommessi “a distanza”, pari al 22 percento, dato inferiore a quello della raccolta in totale che si aggira intorno al 35 percento. I numeri non sono alti come in passato, ma l’Ippica Nazionale è ancora una scommessa “fisica”, aggrappata al territorio e di conseguenza ai punti vendita che la propongono.
LOMBARDIA AL PRIMO POSTO. In valore assoluto la Regione dove si scommette di più è la Lombardia, che sfiora i 4 milioni con una percentuale del 16,21 percento sul totale. Sul podio anche la Toscana (3,4 milioni e 14,7 percento) e il Lazio (2,7 milioni e 11,25 percento). Scendendo in classifica si trovano quasi appaiate Sicilia e Campania, poi Emilia-Romagna, Piemonte, Puglia e Veneto, con le Marche a metà strada fra i territori nei quali si gioca di più e il gruppo degli altri.
Scendiamo ancora di un livello e passiamo alle Province partendo dalla Lombardia. Milano recita ovviamente la parte del leone con 2,1 milioni, con buoni risultati anche in tre delle province che gravitano intorno alla metropoli, ovvero Monza, Pavia e Varese, tutte e tre sopra i 300mila euro raccolti. Due gli impianti in attività nella Regione, ovvero Milano e Varese.
La Toscana si presenta davvero “ippica”, con Firenze in vetta, ma anche ottimi numeri (soprattutto in rapporto alla popolazione) a Pisa, che sfiora i 600mila euro di gioco, e Livorno, a quota 428mila. Le due città sono sede di ippodromi particolarmente legati al territorio e questo ovviamente è un fattore importante, mentre i numeri di Pistoia (Montecatini) e Grosseto (Follonica), pur essendo buoni sono meno significativi. Il Lazio è Roma-centrico visto che nelle restanti aree i dati sono poco significativi, con Frosinone e Latina (dove sorge il Garigliano) sotto i 200mila euro. La Capitale “sfrutta” estensione e popolazione per superare in assoluto Milano e le due metropoli sono anche le sole a superare la barriera dei 2 milioni.
Sicilia e Campania sono praticamente appaiate e hanno in comune anche la tipologia di distribuzione sul territorio, visto che Palermo e Napoli sono logicamente al vertice con le altre province piuttosto diversificate. In Sicilia, oltre al capoluogo, spiccano Siracusa (con ippodromo) e Catania; in Campania ci sono Caserta (Aversa) e Salerno (Pontecagnano) che superano i 400mila euro, mentre le restanti aree delle due Regioni propongono risultati marginali.
Particolare la distribuzione dell’Emilia-Romagna, che vede la prevalenza di Bologna, ma con un distacco piuttosto basso rispetto a Modena e Cesena, entrambe sedi di ippodromi. Più “tradizionale” invece la distribuzione in Piemonte, con Torino che polarizza quasi tutto il gioco e un dato particolare come quello di Alessandria, lontana da qualsiasi ambito ippica ma seconda per raccolta nella regione, quasi certamente solo per l’alto numero di abitanti.
Altro dato forse inatteso quello della Puglia, dove le due province sedi di ippodromo (Foggia e Taranto) sono surclassate da Bari (che mette sul piatto la popolazione nettamente superiore) e anche, a sorpresa, da Brindisi, dove la raccolta è arrivata a 271mila euro.
Assolutamente legato agli ippodromi è invece il Veneto, dove Padova e Treviso sono al vertice pur senza proporre risultati esaltanti. Così come le Marche, dominate da Fermo (Montegiorgio) e Macerata (Corridonia), mentre la popolosa provincia di Ascoli Piceno raccoglie solo le briciole.
IPPICA DI AGENZIA. Si passa poi alla sezione “ippica di agenzia”. La prima considerazione è che per la Quota Fissa la percentuale della raccolta a distanza sale sino al 43,55 percento contro il 25,26 del totalizzatore e il 28,97 percento dell’Ippica Nazionale. Il segnale è chiaro: le scommesse “specialistiche” vengono giocate volentieri online e la percentuale della raccolta a distanza sale costantemente, mentre quelle al totalizzatore e dell’Ippica Nazionale rimangono più legate alla rete fisica.
Passando alla distribuzione per Regione della Quota Fissa, la parte alta della graduatoria propone sempre al vertice Lombardia, Lazio, Campania, Toscana e Sicilia, ma con un ordine diverso, ovvero con la Campania che in questi primi sei mesi del 2025 figura in vetta con il 19,5 percento del totale, con la Lombardia al secondo posto al 18,87 percento e la Toscana terza al 16,79 percento. Il Lazio si ferma al 13,41 percento, con la Sicilia quarta al 9,42 percento e le altre più staccate.
Nella raccolta al totalizzatore d’agenzia la Lombardia torna in testa, ma la distribuzione delle varie Regioni in questo caso si avvicina maggiormente a quella dell’ippica nazionale, con differenze meno marcate.
Rimaniamo sulla Quota Fissa, che rappresenta oggi la maggior parte delle giocate. Al vertice c’è Milano con il 14,14 percento della raccolta totale, seguita da Napoli (12,11 percento) e Roma (11,61).