Il candidato di Rassemblement valdotain Stefano Aggravi illustra il programma politico degli Autonomisti di centro sul Casinò di Saint Vincent in vista delle prossime elezioni regionali.
Il viaggio di Ige Magazine in Valle d’Aosta, alla scoperta dei vari programmi elettorali in vista delle elezioni di domenica 28 settembre, prosegue fermandosi in casa degli Autonomisti di centro, formazione che riunisce Rassemblement valdotain, Pour l’autonomie, Stella alpina e un candidato di Azione. Tra essi, c’è Stefano Aggravi (Rv), già assessore regionale e fautore del percorso concordatario sotto la giunta regionale guidata dalla leghista Nicoletta Spelgatti, e successivamente pasato sui banchi dell’opposizione (è consigliere uscente): “Il Casinò de la Vallée – spiega – è e deve restare una risorsa per la nostra comunità. A suo tempo, con la scelta coraggiosa della procedura concordataria, abbiamo contribuito a salvaguardarne la continuità e a metterlo in sicurezza rispetto a un destino incerto. Oggi guardiamo al suo futuro immaginando un modello innovativo, capace di rilanciarlo all’altezza della concorrenza internazionale, senza però perderne il controllo pubblico e valorizzandone il legame con Saint-Vincent e con l’intero territorio valdostano. Solo così il Casinò potrà tornare ad essere un motore di sviluppo e di attrattività per tutta la Valle d’Aosta”.
Per questo “riteniamo necessario completare le valutazioni avviate, in particolare quelle contenute nello studio di Ernst & Young, e approfondire tre aspetti chiave: il controllo societario, la vigilanza sul gioco e l’eventuale possibilità di coinvolgere partner privati nella gestione e nel rilancio della Casa da gioco”.
Aggravi sottolinea: “Si parla molto di riportare il Casinò ai fasti del passato attraverso investimenti ingenti. Noi pensiamo invece che serva una riflessione seria sul miglior modello di governance e di gestione, capace di generare utili diretti e indiretti per la Valle d’Aosta, senza ripetere gli errori del passato che hanno pesato sull’azienda e sulla collettività. La sfida è trovare un equilibrio moderno e sostenibile tra l’attività di gioco, quella alberghiera e quella degli eventi, per un modello al passo con l’evoluzione del settore”.
In conclusione, Aggravi lancia un ammonimento: “Bisogna guardarsi da promesse irrealistiche e, al tempo stesso, non dimenticare che i risultati positivi degli ultimi anni sono arrivati anche grazie a una procedura spesso criticata, ma che ha dimostrato la propria efficacia”. (Amr)