Gioco Pubblico, nel 2024 impatto positivo per oltre 20 miliardi di euro

Bilancio di sostenibilità 2024 Acadi: 11,6 miliardi di euro all’Erario e oltre 400mila occupati lungo tutta la filiera del gioco pubblico in Italia

Ammonta a quota 20,8 miliardi di euro l’impatto che, nel 2024, in termini di valore aggiunto, hanno generato a livello nazionale le imprese impegnate nella concessione, gestione e distribuzione dei giochi pubblici su rete fisica (ossia apparecchi da intrattenimento, giochi numerici e
Gratta e Vinci, scommesse in sale e corner e bingo in sala).

Di questi, 6,2 mld € sono riconducibili all’effetto diretto, ovvero gli effetti direttamente attribuibili a concessionari, gestori, rete specializzata e generalista. L’effetto indiretto, cioè l’effetto prodotto dai diversi fornitori e subfornitori, tra apparecchi, software e servizi per il funzionamento dei punti fisici è pari a 8,1 mld €. L’effetto indotto, quello generato dall’incremento di reddito percepito da tutti i soggetti coinvolti a vario titolo in questo processo, risulta pari a 6,5 mld €. Questi i numeri presentati mercoledì mattina al forum dedicato, contenuti nel bilancio di sostenibilità elaborato da Acadi (Associazione Concessionari dei Giochi Pubblici, nata del 2006 senza scopo di lucro né appartenenze politiche che appresenta circa un quinto del sistema di controllo del gioco regolamentato in Italia). Il contributo erariale (prelievi ed utili erariali, imposta unica, prelievi sulle vincite) dalle attività dal comparto del gioco è stato pari a 11,6 miliardi di euro nel 2024, contro 11,8 miliardi di euro nel 2023, in diminuzione di 200 milioni di euro, pari a 1,7%.

Il certosino studio condotto restituisce un quadro molto impattante del settore: per ogni euro di valore aggiunto creato dalle imprese del settore dei giochi pubblici su rete fisica se ne generano complessivamente 3,4 euro nel sistema economico italiano. Sul Pil pesa per 1,1%.
In termini occupazionali l’effetto è davvero rilevante: a fronte di 147 mila occupati impiegati direttamente da concessionari e gestori ed in particolare dalla rete distributiva (sia generalista che specializzata) se ne attivano 324 mila nell’intero sistema economico italiano.

Pertanto, grazie alla propria attività sul territorio nazionale, per ogni occupato delle imprese del settore dei giochi pubblici landbased si attivano 2,2 occupati nell’intera economia nazionale.

Nel 2024 le concessioni di giochi pubblici complessivamente attive sono state oltre 500 (al netto delle concessioni delle rivendite del gioco del Lotto e dei suoi nuovi giochi accessori come il 10eLotto), delle quali oltre 400 nei giochi distribuiti nei punti vendita specializzati o generalisti. Alcune concessioni riguardano reti nazionali (collegamento telematico degli apparecchi da gioco, automatizzazione dei giochi numerici a quota fissa, giochi numerici a totalizzatore nazionale e tutte le concessioni per gioco a distanza, produzione e distribuzione delle lotterie nazionali istantanee o differite), mentre altre (oltre alle ricevitorie del gioco del Lotto e degli altri giochi numerici a quota fissa, richiedibili soltanto dai titolari di rivendite di generi di monopolio) sono rilasciate per punti vendita: i negozi o corner di scommesse e le sale bingo.

Il mercato regolamentato gestito all’interno di concessioni statali – mette in evidenza Acadi col terzo bilancio di sostenibilità – ha registrato nel 2024 oltre 157 miliardi di euro di giocate, restituendone 136 in vincite. Il totale delle entrate erariali è pari a 11,60 miliardi di euro. La rete fisica (retail) nella quale sono esercitate le differenti concessioni di giochi pubblici supera gli 85.000 punti vendita unici sul territorio nazionale, piu di 10.000 dei quali sono sale specializzate per scommesse, apparecchi da gioco o bingo e 75.000 punti vendita fanno parte della rete generalista.

Il gioco a distanza è gestito, nell’offerta legale, da oltre 79 differenti concessionari. L’offerta legale è distribuita su circa 426 differenti siti o applicazioni di gioco dedicate al mercato italiano, ai quali si aggiungono 10 canali di ricezione telefonica e 3 canali televisivi dedicati.

Tra le righe dei numeri, nel lavoro griffato Acadi, che ha coinvolto, operatori, clienti, dipendenti, fornitori, azionisti, enti, autorità e istituti di ricerca, non mancano i principali obiettivi di sviluppo sostenibile del settore: la tutela e la sicurezza del giocatore-consumatore, attuati attraverso le politiche di gioco responsabile e l’affermazione del principio per cui “la principale forma di tutela dei consumatori va individuata nell’esistenza stessa di un’offerta regolata e controllata dallo Stato, affidata a soggetti selezionati tramite gare pubbliche e supportata da filiere competenti, sempre più formate e qualificate, mentre il presidio efficace del territorio è fondamentale per assicurare una
protezione adeguata ai consumatori”.

C’è di più. Il bilancio di sostenibilità e la sua presentazione sono stati ancora una volta occasione per ribadire, come è scritto anche nel dossier che “Il gioco pubblico in Italia non è solo un fenomeno economico, ma un sistema regolato che rappresenta per lo Stato uno strumento di controllo, prevenzione e legalità. Senza un riordino deciso, condiviso e orientato alla sostenibilità, il rischio è un progressivo arretramento della legalità, un’espansione del gioco non controllato e una perdita secca per le finanze pubbliche. Al contrario, una regolazione intelligente può fare del gioco pubblico uno strumento di politica sociale, sanitaria e fiscale, capace di coniugare libertà individuale, protezione dei soggetti fragili e sviluppo responsabile. In attesa che si concretizzino gli effetti del riordino del territorio occorrono misure tempestive che assicurino da subito un riequilibrio dei parametri dei prodotti ed in particolare di quelli riferiti agli apparecchi, a partire dal PREU. Solo così – conclude Acadi – e tutelando gli utenti, si potrà arginare la continua perdita di gettito erariale del prodotto che contribuisce maggiormente all’erario”.