Casinò Campione, il candidato a sindaco Russo: ‘Svendita logo pesa su prospettive di rilancio’

Il candidato a sindaco di Campione Carlo Russo esprime perplessità su alcune scelte del passato relative al Casinò e che pesano anche sul futuro.

“Campione non può continuare a vivere in deroga: ciò che è obbligatorio e attivo in ogni altro casinò italiano deve valere anche qui, senza eccezioni, ambiguità o zone grigie. Chiediamo l’istituzione di una cabina di regia pubblica trasparente e qualificata, composta da persone competenti e con l’autorità necessaria per verificare, monitorare e garantire la legalità quotidiana nelle strutture pubbliche e para-pubbliche. Una struttura di controllo che sia al servizio dei cittadini, dei lavoratori e della credibilità delle istituzioni.”

Lo scrive Carlo Russo, candidato a sindaco di Campione d’Italia nonché segretario organizzativo comasco della Fiamma tricolore, secondo il quale “non è troppo tardi per salvare e valorizzare le professionalità esistenti, spesso accantonate senza motivo o ignorate per convenienza politica. Chi ha servito con onore e competenza merita rispetto, non esclusione”.

Russo si sofferma anche su un aspetto: “Tra le decisioni più gravi e incomprensibili degli ultimi anni vi è quella della svendita del logo storico del Casinò di Campione d’Italia: un patrimonio simbolico, economico e culturale sacrificato sull’altare dell’improvvisazione.
Una pagina nera che pesa sul presente e compromette le prospettive di rilancio, perché privare un paese della propria identità significa disinnescarne l’anima”.

GLI ALTRI TEMI – Lo sguardo del candidato sindaco si sofferma anche su tematiche di carattere generale, e ritiene dunque: “Campione non ha bisogno di proclami. Ha bisogno di una svolta concreta, morale e tecnica. Serve un progetto politico che poggi su legalità, competenza, responsabilità, trasparenza e visione”. Per questo, propone la “revisione totale degli appalti pubblici, con verifica rigorosa di titoli, esperienze e legittimità delle procedure”, ma anche la “trasparenza amministrativa completa, con pubblicazione obbligatoria dei curricula di tutti i funzionari e collaboratori” e lo “stop immediato al clientelismo: basta incarichi assegnati per amicizia, parentela o appartenenza”.

 

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