Merola e Vaccari (Pd) interrogano il ministro Giorgetti sul vuoto normativo dopo l’annullamento dello stop al gioco online incontrollato nei pubblici esercizi, focus anche sul Rua
Porta le firme di Virginio Merola e Stefano Vaccari, entrambi deputati del Pd, l’interrogazione rivolta al ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti su quello che viene definito un ‘vuoto normativo’ creatosi a seguito della sentenza emessa lo scorso luglio dalla Corte costituzionale che ha dichiarato illeggittimo l’articolo 7, comma 3-quater, del decreto Balduzzi (2012), annullando il divieto di mettere a disposizione nei pubblici esercizi apparecchiature per l’accesso al gioco online e la relativa sanzione di ventimila euro.
La disposizione in questione vietava la messa a disposizione di apparecchiature che consentono l’accesso al gioco sia legale che illegale, ossia praticato al di fuori della rete dei concessionari o dei soggetti autorizzati interessando allo stesso modo sia la destinazione occasionale delle apparecchiature al gioco (come negli internet point), sia quella esclusiva e permanente.
«Secondo quanto stabilito – argomentano i due esponenti Dem -, tale misura pur perseguendo la legittima e meritevole finalità di contrastare la ludopatia, è viziata da irragionevolezza e difetto di proporzionalità che incide sulla libertà di esercizio d’impresa; si è così creato un vuoto normativo che il legislatore dovrà colmare con urgenza, come indicato dalla stessa Corte, invocando “l’adozione di ulteriori e idonee misure di contrasto della ludopatia” per evitare il paradosso che si sanzioni un esercente per aver offerto giochi tradizionali come il biliardino in assenza di autorizzazioni amministrative ma si consenta l’uso di terminali per il gioco online».
Nel contrasto alla ludopatia, va ricordato che è stato istituito nel 2019 il Registro unico degli autoesclusi (Rua). L’autoesclusione è valida per tutti i concessionari del gioco a distanza, «ma non si applica ai punti di gioco fisici – puntualizzano i Dem -: un soggetto autoescluso può quindi ancora giocare nelle sale da gioco e nei casinò».
Al Ministro si chiede dunque di sapere quali iniziative intenda intraprendere, per quanto di competenza, anche di carattere normativo, per contrastare il gioco patologico e i danni ad esso collegati per la salute, a tal fine anche prevedendo l’emanazione di provvedimenti dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli per distinguere l’utilizzo ordinario dei terminali degli internet point rispetto all’utilizzo per l’accesso a piattaforme di scommesse o casinò digitali e per estendere l’efficacia dell’autoesclusione dal gioco prevista dal Rua anche attraverso dispositivi che verificano in tempo reale la tessera sanitaria pure al fine di analizzare più ampiamente il fenomeno.
Con lo stesso atto i deputati chiedono inoltre di sapere quali siano i dati relativi al contributo all’erario 2023 e 2024 delle singole tipologie di gioco a distanza e fisico con particolare riferimento alla suddivisione fra apparecchi Awp e Vlt.
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