Croupier si appropria di fiches, Cassazione: ‘Riprese telecamere non utilizzabili per licenziamento’

La Corte di cassazione conferma che il Casinò di Sanremo non poteva utilizzare e riprese delle telecamere per licenziare un dipendente che si era appropriato di alcune fiches.

 

Confermando la decisione della Corte di appello di Genova, che aveva riformato la sentenza di primo grado, la Corte di cassazione ha respinto il ricorso presentato dal Casinò di Sanremo, dichiarando illegittimo il licenziamento, avvenuto nel 2017, di un dipendente al quale era stato contestato “di essersi appropriato, nello svolgimento delle funzioni di croupier, in occasione di due operazioni di cambio di denaro in gettoni da gioco, di due banconote da 100 euro ciascuna”. La contestazione si fondata infatti “sulle riprese effettuate dalle telecamere presenti sul tavolo da gioco” in cui il dipendente aveva operato come coupier, ma, come già ritenuto dalla Corte di appello di Genova, non erano “utilizzabili alla luce delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione dell’Ispettorato del lavoro, richiamata dal contratto collettivo”.

Secondo la Cassazione “l’inutilizzabilità delle informazioni raccolte dalle videocamere costituisce espressione della libera esplicazione dell’autonomia privata delle parti collettive, senz’altro meritevole di tutela, configurandosi nello specifico quale clausola di maggior favore per il lavoratore”.

Inoltre, “nella sentenza impugnata non è in alcun modo ravvisabile un sovvertimento dell’onere probatorio in ordine alle ragioni giustificative del licenziamento, interamente gravante sulla parte datoriale”.

 

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