Faelli (Eurobet): ‘Collaborazione tra pubblico, privato e terzo settore come leva di sviluppo’

Così il ceo: «Il Csr Award si propone proprio come una piattaforma, per trovare quel triangolo fantastico tra istituzioni, terzo settore e privato, che é molto facile da disegnare su una slide, ma è difficile da rendere operativa».

Si è tenuta oggi, all’Auditorium dell’Ara Pacis a Roma, la quarta edizione del Csr Award, l’iniziativa di Entain Italia dedicata ai progetti di inclusione sociale a tema “Lo Sport che unisce luoghi, persone e futuro”.
Nel corso dell’evento è intervenuto il ceo di Eurobet, Gruppo Entain, Andrea Faelli:  “Questa, come anche negli anni scorsi, è la giornata migliore per me, dal punto di vista professionale, di tutto l’anno. È la giornata che mi rende più orgoglioso di lavorare in Entain, di poter fare qualcosa, fare qualcosa di concreto sul territorio. Noi partiamo da una passione, la grande passione per lo sport. Lo sport è un mezzo potente, molto potente, di aggregazione e di inclusione sociale. Il team che lavora, non solo in questa giornata ovviamente, ma tutto l’anno, per preparare, per vagliare, per monitorare lo stato d’avanzamento dei vari progetti che noi finanziamo, si dedica anima e cuore, veramente. E quello che non manca sicuramente sono le idee, i progetti. Ce ne sono da Trento a Palermo centinaia, e questo ci rende orgogliosi. Il tema è anche cercare di farne il più possibile, ovviamente non abbiamo capacità infinite, ma il Csr Award si propone proprio come una piattaforma, per trovare quel triangolo fantastico tra istituzioni, terzo settore e privato, che é molto facile da disegnare su una slide, ma è difficile da rendere operativa. Bisogna trovare le giuste interfacce, le giuste interlocuzioni, le persone che si appassionano a temi come questi e allargare il più possibile la parte finanziatrice, perché questo permette di fare più progetti”.

Con questo, precisa Faelli, “Entain non si arroga il diritto o l’esclusiva di poter fare delle cose da sola, no, cerchiamo di creare una piattaforma, Csr platform, cercare di trovare maggiore coesione tra le parti politiche, istituzionali, la parte del terzo settore che è sempre molto aperta, molto propositiva e i privati. Oggi vediamo degli esempi di ciò che abbiamo fatto e degli esempi di ciò che andremo a fare. Devo dire che la parola che si vede lì, opportunità, secondo me ce ne sono tantissime in molti territori del nostro Paese”.

“Dovunque andiamo possiamo trovare delle possibilità per mettere in piedi dei progetti che abbiano un valore concreto, reale e il racconto che ci faranno i nostri amici sulle cose già fatte, ma anche su quelle che andremo a fare, testimonia il fatto che non è un’attività di facciata, è un’attività in cui crediamo fortemente. La cosa più bella che mi capita, di solito finito il Csr Award, qualcuno mi manda dei video o delle interviste e io le giro ai miei figli e loro mi rispondono nella maniera migliore possibile perché apprezzano, i giovani apprezzano moltissimo questo tipo di attività”.