Limiti al gioco nella Regione Lazio, Tar: ‘Norma legittima’

Il Tar del Lazio conferma la legittimità della circolare della Regione sull’applicazione delle disposizioni per il contrasto al Gap.

 

Risulta “rispettato il limite entro il quale la Regione, nell’esercizio della predetta competenza concorrente in materia sanitaria, può introdurre restrizioni al gioco pubblico, individuato nel fatto che il legislatore regionale non intervenga ‘per contrastare il gioco illegale, né per disciplinare direttamente le modalità di installazione e di utilizzo degli apparecchi da gioco leciti e nemmeno per individuare i giochi leciti’”. Lo scrive il Tar del Lazio, nella sentenza con cui respinge il ricorso presentato da una società di gioco e con il quale si chiedeva l’annullamento della circolare applicativa della Regione Lazio n. 32218 dell’11 gennaio 2023, che dettaglia come applicare le nuove restrizioni introdotte dalla Legge regionale Lazio per il contrasto al gioco patologico anche nelle sale già esistenti.

Nel respingere punto per punto le motivazioni del ricorso, il tribunale amministrativo si sofferma anche sull’obbligo di distanziamento di 2 metri tra gli apparecchi, affermando che esso “non ha la finalità di regolare i parametri tecnici di installazione (competenza statale), ma persegue una specifica finalità socio-sanitaria: evitare il ‘sovraffollamento’ e l’effetto emulativo che la vicinanza fisica tra giocatori può generare, incentivando la compulsività. Tale misura può legittimamente coesistere con la normativa statale sui metri quadrati minimi, la quale risponde a esigenze di ordine pubblico e sicurezza diverse da quelle di prevenzione sanitaria”.

 

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