Sicurezza, intrattenimento, equilibrio: il futuro del gioco secondo Sapar

Riforma del gioco terrestre, Il presidente Sergio D’Angelo: «Il futuro del settore è già iniziato».

 

“Mettere insieme le esigenze di tutti gli associati” è l’obiettivo numero uno della Sapar, come sottolineato dal presidente Sergio D’Angelo, secondo il quale il lavoro dell’associazione si fonda sul dialogo. Con le istituzioni e la politica; per definire soluzioni equilibrate ed efficaci che rispettino tutte le esigenze.

In questo contesto, come emerge dalle sue parole, la riforma del gioco terrestre rappresenta il punto più delicato del confronto istituzionale. Maggiore sicurezza per il giocatore, più intrattenimento, un migliore equilibrio nella tassazione e il rispetto delle entrate dello Stato, sono gli elementi principali che non potranno mancare; a questi si aggiunge l’attenzione alla sostenibilità ambientale, già integrata nel nuovo modello di apparecchio presentato dall’associazione.

“Questa nuova Awp – commenta D’Angelo – dimostra che tutti questi punti hanno già una soluzione concreta”, ha dichiarato, aggiungendo: “Per noi di Sapar, il futuro è già iniziato”.

Il presidente non perde occasione per rimarcare il ruolo degli operatori come presidio economico e sociale nei territori. “Agli operatori è stato chiesto di investire, formarsi, assumersi responsabilità e fare sacrifici – ricorda -. Sono stati proprio loro a rendere possibile il passaggio dal gioco fisico illegale a quello legale a partire dai primi anni Duemila.

“Negli ultimi vent’anni il settore degli apparecchi da intrattenimento ha consentito allo Stato di incassare circa 100 miliardi di euro”, ha evidenziato, aggiungendo che oggi il comparto rappresenta “il principale contributore, con il 36% del gettito complessivo del gioco e il 10% di tutte le entrate statali legate ai giochi”.

“Negli ultimi anni – ammonisce il numero uno Sapar – l’Italia è diventata un mosaico normativo. Una sorta di semaforo regolatorio che in molti casi impedisce a due attività simili, anche a pochi chilometri di distanza, di operare alle stesse condizioni”. Da qui la richiesta di politiche più equilibrate e non discriminatorie nei confronti del gioco pubblico legale.

Sul tema delle distanze, D’Angelo ha richiamato i dati scientifici. “Nel 2018 l’Istituto Superiore di Sanità ha presentato lo studio più dettagliato mai pubblicato in Italia sul gioco e ha dimostrato che i limiti distanziali hanno prodotto l’effetto opposto rispetto a quello per cui erano stati introdotti”.

“I giocatori problematici preferiscono giocare lontano da luoghi in cui potrebbero essere riconosciuti”, ha spiegato, precisando che “il contrasto al disturbo da gioco passa attraverso educazione e informazione, non attraverso il proibizionismo, che la storia ha dimostrato essere un fallimento”.

Guardando al futuro, D’Angelo ha descritto il nuovo apparecchio come “una concentrazione di tecnologia al servizio della sicurezza e del divertimento”. In questo scenario, ha sottolineato la necessità di riequilibrare il rapporto tra gioco online e gioco fisico. “Il rapporto tra online e terrestre deve diventare paritario”, ha affermato, indicando come l’attuale sistema sia sbilanciato “in termini di payout e tassazione”.

Infine, il presidente Sapar ha affrontato il tema della reputazione. “Oggi, a livello globale, il settore del gioco soffre di un evidente problema di reputazione”, ha dichiarato, denunciando la frequente sovrapposizione tra gioco legale e illegale nel dibattito pubblico. “Noi non siamo entità astratte: siamo presenti nei territori e siamo un presidio di legalità. L’associazione interviene per correggere rappresentazioni distorte, fornendo dati e argomentazioni per ristabilire un quadro corretto e difendere la dignità del lavoro degli operatori”.