Dura nota di Galoppo Italia al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.
Nuovo Galoppo Italia prende (e chiarisce) la sua posizione. In una nota, l’associazione comunica di aver scelto “consapevolmente di non intervenire pubblicamente e di non esasperare ulteriormente il clima, già fortemente critico, che attraversa il settore ippico e in particolare la piazza di Roma”. Una scelta “dettata da senso di responsabilità e dalla volontà di non influenzare o condizionare una fase estremamente delicata, caratterizzata da passaggi amministrativi e istituzionali decisivi per il futuro dell’attività”.
Tuttavia, si legge nella nota, visto il comportamento tenuto dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf), che ha escluso Nuovo Galoppo Italia da qualsiasi forma di confronto, costringe l’associazione “a intervenire e a chiarire pubblicamente la posizione a tutti gli operatori del settore”.
Nuovo Galoppo Italia, per statuto e per storia recente, si definisce un’associazione rappresentativa degli operatori del galoppo. “La sua esclusione da ogni interlocuzione istituzionale rappresenta un fatto grave e difficilmente comprensibile, soprattutto in un momento in cui sarebbero necessari ascolto, equilibrio e condivisione delle scelte. In questa fase siamo esclusivamente in attesa dell’apertura delle eventuali buste, prevista per il giorno 17 dicembre, e delle conseguenti valutazioni che potranno essere effettuate solo a partire dal 18 dicembre. Per questa ragione riteniamo inopportuno e prematuro esprimere valutazioni definitive prima di tale data”.
Secondo Nuovo Galoppo Italia, “appare quantomeno discutibile che il Ministero abbia adottato provvedimenti così determinanti, arrivando a spostare giornate di corse a distanze di 300, 500 e oltre 600 chilometri da Roma, con ricadute evidenti sugli operatori, sui cavalli e sull’organizzazione complessiva dell’attività. Un comportamento che, nelle modalità e nei tempi, riteniamo irresponsabile. Nuovo Galoppo Italia ribadisce di essere pronta ad agire e a intervenire in maniera determinata qualora non emergano posizioni chiare e trasparenti e qualora non vi siano offerte legittime per il proseguimento dell’attività. In ogni caso, Nuovo Galoppo Italia tutelerà i propri associati e tutti gli operatori del settore in tutte le sedi opportune, affinché possano continuare a svolgere la propria attività, e si adopererà concretamente per questo obiettivo.
Non possiamo inoltre dimenticare che l’attività di Hippogroup Capannelle avrebbe potuto continuare a svolgersi regolarmente, in regime transitorio e in attesa dell’espletamento del bando definitivo, se non fosse intervenuta una riduzione sostanziale e drastica della convenzione economica disposta dal Ministero. Una riduzione che ha inciso in modo diretto e determinante sull’equilibrio economico-finanziario della gestione, compromettendo la possibilità di garantire la continuità dell’attività ippica”.
Per quanto ci riguarda, conclude l’associazione, “al netto della complessità delle vicende che si sono susseguite, la responsabilità è una e una sola: quella della Direzione Generale del Ministero, che ha adottato una classificazione economica errata, collocando l’Ippodromo di Capannelle in una posizione penalizzante e assimilabile a quella di società che gestivano direttamente l’impianto, quando Hippogroup Capannelle riveste esclusivamente il ruolo di custode. Una scelta che giudichiamo sbagliata e che ha prodotto conseguenze pesanti sull’intero sistema. Nuovo Galoppo Italia continuerà ad agire con serietà, responsabilità e determinazione, nell’interesse esclusivo degli operatori e del futuro del galoppo italiano”.




