Roma – “Oggi la tensione è talmente elevata che non si può prevedere il futuro. La cosa che dobbiamo tenere bene a mente è che in questo momento in cui c’è un cambio di paradigma, la cosa migliore che si può fare in termini di scelta strategica è determinare chi vogliamo essere. Chi vogliamo essere per poterci adattare a quelli che saranno i molteplici futuri che ci aspettano”. Così Camilla Folladori, Chied Strategy Officer di Sisal, interviene nel dibattito promosso all’interno dell’evento FutureS, dedicato all’innovazione.
“Non avendo oggi una sfera di cristallo che ci permette di capire quale sarà la direzione a 5 e 10 anni del cammino dell’Artificial Intelligence, é davvero difficile fare previsione. Abbiamo visto adesso il racconto sull’Agentic AI, l’anno scorso non se ne parlava. Oggi iniziamo a parlare di orchestrazione di agenti per Special AI. Abbiamo un cammino da fare e se noi ci concentriamo su chi vogliamo essere, lì abbiamo la chiave di volta. La cosa più importante, quella che noi abbiamo fatto è scegliere di innovare. La nostra identità si basa sull’essere costantemente innovativi. Dove l’innovazione non è un progetto, non è una tecnologia su cui investire, è un comportamento. Un comportamento vuol dire che l’intera organizzazione, ogni singolo individuo sa che ha la libertà di innovare all’interno di un contesto di fiducia, di possibilità di errore e di possibilità di perseguire un cammino di questo genere”.
E aggiunge: “Noi abbiamo iniziato dal 1945 ad innovare, ma se penso in particolare agli ultimi anni, la rivoluzione dell’Artificial Intelligence non ci ha porti impreparati. Perché già diversi anni fa, con l’Innovation Lab, noi abbiamo iniziato a costruire degli algoritmi. Costruire degli algoritmi pensati per la collettività”.





