Giornate campali per garantire la gestione dell’impianto ippico di Capannelle, a Roma, dopo i licenziamenti di Hippogroup.
Lunedì l’incontro tra Hippogroup e i sindacati e la possibilità di avere chiarimenti sull’avviso di indagine di mercato finalizzato a individuare gli operatori interessati a partecipare alla procedura negoziata per la gestione temporanea dell’impianto di Capannelle. Il termine per la manifestazione d’interesse, invece, scade il 5 dicembre.
Una corsa contro il tempo, come l’hanno definita tutti, per salvare le corse nell’impianto tra i più storici d’Italia e a livello internazionale. Ma c’è da salvare la stagione 2026 in attesa della conclusione della gara europea che affiderà la concessione pluriennale. Roma Capitale con in testa l’assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda, Alessandro Onorato, stanno cercando di concludere questo nuovo passaggio amministrativo a un mese dalla fine del 2025.
L’amministrazione capitolina vuole individuare una società in possesso dei requisiti richiesti dal Ministero dell’Agricoltura per garantire l’organizzazione delle gare di trotto e galoppo dopo i licenziamenti di Hippogroup che stanno procedendo in attesa dell’incontro coi sindacati.
Il rischio di chiusura dell’ippodromo non riguarda soltanto i dipendenti diretti. Oltre ai 29 lavoratori stabili, la crisi coinvolgerebbe circa 110 stagionali e l’ampio indotto che ruota attorno alla struttura. Secondo i sindacati, nelle scuderie e nelle attività collegate gravitano quotidianamente centinaia di persone tra operatori, famiglie e addetti dei vari settori legati alla filiera ippica.
Nel sito sono ospitati circa 500 cavalli e vivono stabilmente circa 100 famiglie, il che conferisce all’impianto una rilevanza sociale oltre che economica. La possibile interruzione delle attività rappresenterebbe, secondo le sigle sindacali, un danno non solo occupazionale ma anche culturale e sportivo per la città di Roma e per il settore ippico nazionale.
Passato il termine del 5 dicembre ci saranno 10 giorni di procedura negoziata per chiudere prima di Natale per garantire continuità a una struttura sportiva strategica per il settore ippico romano e nazionale. L’impianto, negli ultimi anni, è stato al centro di una complessa fase amministrativa che non ha però interrotto l’attività sportiva, anche grazie agli interventi transitori del Comune.
Onorato ha sottolineato come la priorità resti la tutela dell’occupazione e la programmazione delle corse: “Come abbiamo fatto finora, assicureremo la continuità sportiva e lavorativa dell’ippodromo”.
Poi sarà il momento della gara europea e la gestione prevista per il 2026 avrà carattere strettamente temporaneo poiché si tratta di una fase-ponte in vista della definitiva assegnazione. Questo modello consentirà all’impianto di restare pienamente operativo, evitando stop alle corse e alle attività di preparazione degli atleti e delle scuderie. O almeno così si spera.





