In esame alla 5ª Commissione Bilancio del Senato c’è una versione aggiornata dell’emendamento firmato dal gruppo del Partito Democratico (PD), che riguarda il finanziamento di un fondo per contrastare il gioco d’azzardo patologico.
L’emendamento, proposto inizialmente con stanziamento di 150 milioni di euro all’anno, prevedeva di coprire la spesa aumentando il prelievo erariale unico (PREU) su slot machine (Awp) e video lottery (Vlt), oltre a tassare le vincite del lotto. Nella versione riformulata — presentata dopo che la prima era stata giudicata inammissibile per mancanza di copertura — non si ricorre più a un aumento del PREU su slot e Vlt.
Al suo posto, la dotazione del Fondo dovrà essere garantita mediante “ulteriori interventi di razionalizzazione e revisione della spesa pubblica”, escludendo però tagli in settori sensibili come salute, istruzione, welfare, università, pensioni, formazione, ricerca, ambiente e altri impegni fissi.
Se queste misure non consentiranno di trovare i 150 milioni necessari entro il 2026, si prevede che il Ministero dell’Economia e delle Finanze individuerà — entro il 30 aprile 2026 — altre misure che aumentino le entrate pubbliche, ad esempio potenziando la lotta all’evasione fiscale o ridefinendo sussidi ambientali, in modo da reperire le risorse senza aumentare la pressione fiscale per famiglie e imprese vulnerabili.
In sostanza: l’obiettivo di sostenere un Fondo contro la ludopatia (ovvero, contro il DGA – Disturbo da gioco d’azzardo) — con uno stanziamento annuale di 150 milioni — rimane. Cambia però la strategia di finanziamento: non più un aumento del prelievo su slot e Vlt, ma un insieme di misure interne di revisione della spesa e, se necessario, misure alternative di entrata.






