La ricetta del deputato Fi: “Dialogo per preparare terreno comune e accogliere il settore nella sua professionalità, serietà e innovazione”.
“Mentre per anni si sono demonizzati i centri commerciali, la vera rivoluzione — quella del commercio online — stava già cambiando tutto, senza che il dibattito pubblico ne cogliesse la portata. Allo stesso modo, il gioco online è lo tsunami che arriva“. Così il deputato di Forza Italia, Alessandro Cattaneo, al Fondazione Fair forum 2025.
“Il gioco pubblico – ha illustrato il Forzista – ha conosciuto in passato una fase di percezione positiva, legata a tradizioni familiari e modalità di intrattenimento che facevano parte del tessuto sociale. Poi, all’inizio degli anni Duemila, una liberalizzazione ampia e improvvisa ha aperto una stagione in cui lo Stato ha perso di vista il settore, lasciando gli enti locali soli ad affrontare gli effetti collaterali. Regolamenti di polizia urbana, norme urbanistiche, distanze dai luoghi sensibili e ricorsi: una stagione tribolata, che ha prodotto più conflitto che soluzioni. Ha generato proteste, contrasti istituzionali e perfino episodi simbolici, come manifestazioni guidate dal vescovo, nella mia città”.
A differenza del passato, la legislatura attuale ha scelto di intervenire – osserva Cattaneo -. E occuparsene è sempre più rischioso che conveniente. Per questo la decisione di mettere ordine, legiferare e assumersi la responsabilità collettiva di intervenire deve essere letta come un atto politico in sé, sostenuto dalla consapevolezza che gli operatori italiani rappresentano un comparto serio, tecnologicamente avanzato, guardato con attenzione anche da altri Paesi europei. C’è, oggi, la consapevolezza che superare l’inerzia iniziale è sempre la parte più difficile, ma il settore ha finalmente imboccato una traiettoria ordinata dopo anni di disattenzione istituzionale.
“Centrale – ha evidenziato il deputato – la necessità di rafforzare il dialogo con gli stakeholder istituzionali, molti dei quali per anni sono stati ostili e oggi, almeno in parte, si mostrano disponibili al confronto. Opportuna la costruzione di un terreno comune, fondato sulla conoscenza e sulla professionalizzazione che siano garanti di prevenzione e gioco responsabile”.
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