L’andamento del concordato del Casinò Campione, la nomina del presidente e l’azione arbitrale oggetto di attenzione da parte del tribunale di Como e del consiglio comunale.
Si avvicina la nomina del nuovo presidente del Casinò Campione d’Italia, in sostituzione del dimissionario Mario Venditti. Il consiglio comunale è stato infatti convocato il seduta straordinaria pubblica e come primo punto all’ordine del giorno c’è l’atto di indirizzo in relazione ai requisiti in possesso del nuovo membro del Cda della società a seguito delle dimissioni di un membro, vale a dire Venditti. Successivamente, sarà convocata l’assemblea dei soci che procederà, formalmente, alla nomina, ovviamente tenendo conto dell’atto di indirizzo che sarà stato approvato il 25 novembre dal consiglio comunale.
L’AZIONE DI RESPONSABILITA’ – Ma il consiglio comunale è chiamato ad approvare un atto di indirizzo anche in ordine alla promozione dell’azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori della Casinò di Campione quale socio unico, un tema che era stato oggetto di attenzione anche nella precedente seduta, quando il sindaco Roberto Canesi aveva risposto all’interrogazione rivoltagli dal consigliere indipendente Sergio Aureli.
LA RISPOSTA A CAMPIONE 2.0 – Come noto, anche i consiglieri di Campione 2.0 Simone Verda e Gianluca Marchesini avevano rivolto diversi quesiti al primo cittadino in proposito ed evidenziando, alla luce di un parere legale, la decisione di promuovere un arbitrato chiedendo 80 milioni di euro a 17 ex amministratori del Casinò dal 2011 al 2018 fosse stata presa con delibera di giunta e non di consiglio comunale come invece si sarebbe dovuto.
La risposta scritta è infine arrivata e nella stessa Canesi, trasmettendo anche la relazione tecnico giuridica resa dalla segretaria comunale Lucia Vignola, conclude che “la delibera di giunta municipale n. 123/2024 ha delineato un indirizzo politico per la condivisione con il sindaco di un’azione di responsabilità da parte del Casinò di Campione, il quale ha conseguentemente agito in forza dei poteri e delle qualifiche attribuitegli dalla legge, in totale connessione/conformità con precedenti atti e sollecitazioni e richieste da parte degli organi del fallimento e del successivo concordato e della società, nell’interesse diretto del ceto creditorio e dello stesso Comune di Campione.
Non deve sottacersi al riguardo che il comune di Campione, a seguito della transazione intervenuta con Istituto bancario e dei pagamenti effettuati a saldo dei creditori privilegiati, una volta saldati i chirografari (stimabili entro la metà dell’anno 2026), si troverà quale ultimo creditore, in quanto postergato, e potrà iniziare a rientrare gradualmente delle proprie spettanze (circa 30 mio €)”. Inoltre, “non appare corretto assimilare la delibera di Gc a un atto di indirizzo generale strategico, trattandosi di un semplice atto di indirizzo di condivisione politica da parte dei membri della Giunta, già oggetto di motivate richieste e sollecitazioni da parte di Organi del Fallimento e del Concordato, rientrante nelle specifiche competenze e attribuzioni del Sindaco (art 50 Tuel)”.
Canesi ricorda che “è stato più volte affermato dalla Cassazione che qualora lo Statuto dell’Ente pubblico preveda per la promozione di un giudizio l’autorizzazione di un determinato Organo (che nel caso del Comune di Campione non sussiste), ferma restando la validità dell’atto, detta autorizzazione può intervenire anche successivamente.
Quindi in assenza di specifica clausola nello Statuto comunale di Campione, non pare proprio possa sostenersi l’invalidità degli atti, come sostenuto dai due consiglieri di minoranza, stante l’assenza di un ostacolo all’esercizio del potere del sindaco circa la proposizione dell’azione risarcitoria, in virtù del fatto che egli risulta munito di legittimazione autonoma.
Probabilmente per i sopraesposti motivi, in quanto atto non essenziale, né il Comune di Campione, né la società Casinò di Campione hanno ritenuto necessario allegare al verbale dell’assemblea la delibera di Giunta, stante la presenza del Sindaco, quale legale rappresentante del Comune/socio, con i relativi poteri di legge”.
LA CONVOCAZIONE DEL TRIBUNALE – Ma anche il tribunale di Como accende i riflettori sulla Casa da gioco. Il tribunale ha infatti convocato il Casinò e i commissari giudiziali Alessandro Danovi e Gianluca Minniti per il 15 dicembre, ritenendo necessario “acquisire informazioni in ordine allo stato della procedura” concordataria, “anche in funzione del prossimo mutamento del giudice delegato titolare del procedimento”. Infatti, a breve il giudice Marco Mancini cesserà di occuparsi del “faldone” relativo al concordato del Casinò Campione, che passerà nelle mani del giudice Luciano Pietro Aliquò.






