L’associazione del gioco pubblico in concessione: “Negli anni abbiamo anticipato il cambiamento, la nostra presenza deve essere crescente”.
All’indomani dell’entrata in vigore del decreto legislativo 41/2024, base giuridica del riordino del gioco pubblico a distanza attuato dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm), Agic rivendica l’avanzamento tecnologico già attuato dai propri associati negli anni passati.
Le aziende associate Agic, che rappresentano oltre il 70% del gioco pubblico in concessione, avrebbero anticipato di fatto i tempi, investendo in nuove tecnologie, sistemi di prevenzione del Gap, strumenti avanzati di controllo e procedure antiriciclaggio. La Riforma del gioco online, secondo Agic, introduce comunque requisiti tecnici, organizzativi e informatici più rigorosi per tutti i concessionari.
Nel solco delle nuove normative l’accesso alle concessioni è limitato ai soli soggetti dotati di solidità finanziaria, struttura adeguata e comprovata compliance, tutela del consumatore, antiriciclaggio e resilienza informatica. Inoltre, i concessionari saranno obbligati ad adottare una serie di misure a tutela dei giocatori e di prevenzione dei rischi: autolimitazione al gioco, spesa e importi massimi di perdita; limitazioni basate sugli importi depositati in funzione dell’età del giocatore e dei suoi comportamenti di gioco, messaggi automatici durante il gioco in tempo reale sulla durata della sessione e livello di spesa, con avvisi al superamento di soglie preimpostate; contenuti obbligatori relativi a gioco problematico, strumenti di tutela e percorsi di supporto; strumenti di autoesclusione dal gioco, anche per singole categorie di prodotto; e così via.
Sul fronte del contrasto all’illegalità, Agic aveva già lanciato un forte segnale di allarme nel settembre scorso durante il convegno “Mercato legale e gioco pubblico: il ruolo dell’industria”, nel quale è stato presentato uno studio realizzato dalla Luiss Business School con la direzione scientifica del prof Alberto Pozzolo, Professore Ordinario di Economia Politica. Lo studio ha evidenziato come il gioco illegale sottragga allo Stato circa 2 miliardi di euro all’anno, alimentando un’economia sommersa che favorisce riciclaggio e altri fenomeni criminali.casinò online
L’impegno di AGIC nella lotta all’illegalità è concreto, continuativo e rivolto non solo alla tutela del comparto, ma soprattutto alla protezione del giocatore. L’esperienza dell’associazione e delle sue aziende evidenzia che la consapevolezza dell’utente rappresenta lo strumento più efficace per contrastare i circuiti irregolari. I dati in possesso di Agic mostrano che circa un quinto dei giocatori utilizza canali illegali e che il 14% lo fa inconsapevolmente, non distinguendo tra operatori autorizzati e non. Questa mancata consapevolezza genera una forte distorsione della percezione del rischio: i giocatori che utilizzano siti illegali o frequentano punti vendita fisici privi di concessione tendono a sottovalutarne i pericoli, mentre chi utilizza coscientemente, anche verificandone la legalità, concessionari dello Stato mostra maggiore attenzione agli impatti del gioco non regolamentato.
La posizione dell’associazione è chiara: il più efficace argine al gioco illegale è una forte presenza del gioco legale. Durante le chiusure del periodo pandemico, infatti, il gioco illegale ha registrato un’impennata significativa, raggiungendo circa 4,4 milioni di giocatori nei canali non autorizzati (dati Osservatorio Luiss 2021). Una rete qualificata di operatori e un ambiente controllato rappresentano l’unica soluzione concreta per proteggere i giocatori e garantire un intrattenimento sicuro e responsabile.
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