Federculture: “Decreto Dignità senza effetti desiderati, sfruttiamo i soldi per il nostro settore. È un atto di responsabilità sociale.
“Ci sono delle contraddizioni. Ma non possiamo essere naïf e uscire sconfitti due volte”. Così il presidente di Federculture Andrea Cancellato in un’intervista a Repubblica; sua, in questo senso, la proposta di revocare il divieto di pubblicità al gioco e sfruttare almeno l’1% delle risorse dello Stato derivanti dal settore, per finanziare il Fondo per la cultura.
Con il divieto di pubblicità di giochi e scommesse, contrastare la diffusione del fenomeno per prevenire quello patologico, è un obiettivo rimasto in linea di principio sulla carta, senza tradursi in effetti concreti nella realtà. “Il fenomeno del gioco non si è ridotto, né in termini di raccolta complessiva né di diffusione – osserva Cancellato -. I dati mostrano, al contrario, una crescita costante dei volumi. Federculture propone quindi di destinare una quota minima – anche solo l’1% – degli utili del gioco legale al Fondo per la Cultura e all’ampliamento dell’utilizzo di Art bonus”.
“Una misura – spiega – di responsabilità sociale che consentirebbe di trasformare parte dei proventi del gioco in investimenti per la collettività. Può sembrare anche questa una contraddizione, ma prendiamo atto della situazione. Con risorse limitate, bisogna trovare un modo per finanziare la spesa. Va rimodulata, oppure andiamo a prendere i soldi dove ci sono. Preso atto che il fine di contrasto alla diffusione del gioco introdotto con il decreto Dignità nel 2018 non ha funzionato, chiediamo di poter riaprire quel canale di finanziamento e usarlo per il nostro settore”.
Foto Roth Melinda su Unsplash






