Giorgia Meloni: ‘Serve un impegno corale contro dipendenze’, compresa ludopatia

Settima Conferenza Nazionale sulle Dipendenze. Intervengono Sergio Mattarella e Giorgia Meloni.

È stata inaugurata oggi, venerdì 7 novembre, la 7ª Conferenza Nazionale sulle Dipendenze all’Auditorium della Tecnica a Roma, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha rimarcato la necessità di un impegno condiviso e continuativo nella lotta alle dipendenze, in cui rientra anche il settore del gioco: “La tragedia delle dipendenze, la tragedia delle vite distrutte della perversa presenza della criminalità organizzata richiede un impegno consapevole, un impegno costante nella determinazione, richiede anche un impegno corale. Nessuno si troverà solo”.

A seguire l’intervento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha dichiarato: “Saluto tutte le autorità, ma voglio soprattutto rivolgere ancora una volta un sentito ringraziamento sentito al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, perché la sua presenza testimonia – più di chiunque altro – un impegno delle istituzioni che è corale. Che è corale, da parte di tutte le istituzioni di questa Nazione, per liberare chi è caduto nel giogo della dipendenza e per costruire percorsi efficaci e concreti di prevenzione, di cura e di riabilitazione. Così come sono grata al Santo Padre, Papa Leone XIV”.

Meloni ha ringraziato tutti i protagonisti di questa Conferenza: “gli operatori del settore pubblico, del privato sociale, delle comunità terapeutiche, gli esponenti delle società scientifiche e gli operatori dei mezzi di comunicazione – ha proseguito -. Grazie di essere qui e grazie, soprattutto, del contributo che con la vostra presenza garantite ai lavori di questa due giorni. Senza questa esperienza, senza la vostra competenza, noi non avremmo a disposizione la mappa della quale abbiamo bisogno per orientarci e agire in una materia che è da sempre particolarmente vasta, ma che negli ultimi anni ha subito trasformazioni ed evoluzioni profonde, che la rendono ancora più complessa, ancora più vasta.

L’organizzazione stessa di questa Conferenza, dei suoi contenuti e delle sue sessioni di lavoro, che abbiamo costruito in maniera che rispecchiasse proprio questa vastità e questi cambiamenti, lo dimostra. Non ha precedenti lo spazio di approfondimento e riflessione che abbiamo voluto dedicare alle dipendenze diverse da quelle che derivano dall’assunzione di sostanze stupefacenti. E si tratta del resto di un’impostazione coerente con il cambio stesso di denominazione del Dipartimento competente della Presidenza del Consiglio: da Dipartimento per le politiche antidroga a Dipartimento per le politiche contro la droga e le altre dipendenze. Non una scelta nominalistica, ma la volontà di dare un’indicazione su una visione più ampia del fenomeno che ci troviamo ad affrontare”,

È un fatto che il cambiamento d’epoca nel quale siamo immersi ci pone davanti sfide e problemi, ha ricordato Giorgia Meloni, “che in molti casi erano inimmaginabili per le generazioni che ci hanno preceduto. Penso che lo possa facilmente testimoniare chi oggi ha figli piccoli o adolescenti, e si relaziona, di fatto, con la prima generazione nata e cresciuta in un mondo completamente digitale, e quindi con uno scenario che, per chi non è nato e cresciuto nello stesso mondo, è purtroppo spesso indecifrabile. Cioè da una parte offre strumenti eccezionali per liberare le energie e i talenti, ma dall’altro porta con sé rischi che a volte sono difficili perfino da immaginare, e che in ogni caso sarebbe esiziale sottovalutare.

È una realtà che genera purtroppo anche sofferenze profonde, che si manifestano sempre di più nell’aumento delle tecnodipendenze (in cui rientra anche il gioco, ndr), nella crescita dei disturbi alimentari e d’ansia, nella diffusione endemica delle sostanze tra i minori e nella moltiplicazione dei fenomeni di cyberbullismo e violenza tra pari, oltre che dentro e fuori le mura domestiche. Fenomeni che il Covid, con il conseguente isolamento imposto, hanno acuito, e che si stanno sviluppando ad una velocità esponenziale. Le vecchie dipendenze si sovrappongono e si intrecciano alle nuove, generando fragilità e problemi che spesso erano sconosciuti in passato”.

E quindi, ha concluso il presidente del Consiglio, “come sapete meglio di me è una realtà estremamente complessa, che richiede risposte all’altezza. Risposte concrete, risposte coraggiose, risposte lungimiranti. Per elaborare le quali però, voglio dirlo, c’è anche bisogno di umiltà. L’umiltà di ammettere che che non abbiamo tutte le risposte – in questo scenario potenzialmente drammatico che corre più veloce di noi, che corre più veloce della nostra immaginazione – e, conseguentemente, l’umiltà di confrontarsi e di chiedere aiuto a chi può contribuire a trovare quelle risposte perché è quotidianamente immerso in questa realtà. Cioè voi.

Il governo, però, come prima cosa deve mettere a disposizione gli strumenti che consentono di operare al meglio. Allora siamo partiti dalla più tangibile delle questioni, ovvero le risorse a disposizione. Dal 2024 al 2025 l’investimento economico è raddoppiato, toccando quota 165 milioni di euro, una cifra mai stata disponibile in passato. E sono chiaramente risorse decisive per sciogliere nodi che si trascinavano da molto tempo ma che dovevano essere affrontati. Abbiamo destinato 30 milioni di euro all’assunzione a tempo indeterminato di nuovo personale nei servizi pubblici per le dipendenze, assicurando così un intervento strutturale che garantisce forze aggiuntive per la cura e per il recupero. C’è il fondo contro le ludopatie, ci sono quelli per i programmi di prevenzione e recupero. Abbiamo vincolato queste risorse alle loro specifiche destinazioni per evitare distrazioni improprie, e abbiamo rafforzato gli organismi che verificano che ciò avvenga”.

In conclusione, Meloni ha ricordato l’attivazione di nuovi strumenti per mettere a disposizione risorse aggiuntive, come la possibilità di destinare l’8xmille dell’Irpef a diretta gestione statale anche agli interventi di prevenzione e recupero delle dipendenze: “Non solo una scelta inedita, che permette ai cittadini se vogliono, quando vogliono, di poter fare la loro parte in questa battaglia, ma l’indicazione di una sfida che lo Stato italiano considera una sfida prioritaria.

In questi tre anni non ci siamo però limitati a stanziare più risorse, che sono ovviamente fondamentali per affrontare i tanti problemi sul tappeto. Ci siamo preoccupati di costruire un nuovo metodo di lavoro, fondato sul confronto, fondato sulla condivisione delle responsabilità. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che il lavoro riesce solo se è di squadra. E ciò a maggior ragione vale per un ambito come questo, dove la sinergia tra i vari livelli istituzionali e la collaborazione tra pubblico e privato sono precondizioni senza le quali non è possibile fare nulla. Fare gioco di squadra non significa chiaramente annullare le diverse esperienze, metodologie, modalità di intervento e orientamenti ideali, che anzi rappresentano una ricchezza. Significa, rispettando le competenze di ciascuno, puntare ad una sintesi che le valorizzi tutte in funzione dell’obiettivo generale, che è e rimane salvare le persone dalle dipendenze.

Conferenza che è chiamata ad affrontare alcuni dei problemi nei quali ogni giorno si imbattono gli operatori del settore, dall’effettiva destinazione delle risorse aggiuntive stanziate, fino alla disponibilità di dati corretti e aggiornati, passando per l’efficace impostazione di una prevenzione precoce al trattamento dei soggetti dipendenti che hanno anche patologie mentali, dal rapporto fra dipendenze e carcere. Temi tutt’altro che semplici, che richiedono conoscenze, che richiedono capacità di analisi non comuni. Il confronto è aperto, e io sono non ho dubbi sul fatto che dai lavori di questi giorni emergeranno proposte efficaci, innovative e concrete. E vi dico da ora che il governo è pronto a farne tesoro, è pronto a renderle operative”.