Nel corso di Sigma, inaugurata oggi a Fiera di Roma, è intervenuto Antonio Giuliani, direttore dell’Ufficio Gioco a distanza e Scommesse dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Si è parlato di regolazione del gioco durante il primo giorno di Sigma, in corso a Roma dal 4 al 6 novembre e durante cui ha preso la parola – intervenendo al panel “Voices of Authority: inside Europe’s regulatory roundtable” – Antonio Giuliani, direttore dell’Ufficio Gioco a distanza e Scommesse dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm).
“In Italia una sfida importante la stiamo affrontando e vincendo, forse, proprio in questi giorni – ha commentato Giuliani -. Stiamo rilasciando
le nuove licenze di gioco online, l’Italia ha chiesto requisiti rilevanti dal punto di vista economico-finanziario. È dunque un momento cruciale
perché 46 operatori tra i più importanti hanno deciso di investire nel nostro mercato in quanto ritengono che questo sia regolato con precise regole di sicurezza, ordine pubblico e tutela del giocatore. Questo è un bene per gli operatori e i giocatori.
Il mercato nero? Continua a essere un grande problema che dovremo affrontare, non da soli. Ci vuole collaborazione su temi trasversali, come ad esempio il
match fixing. Ci dobbiamo muovere insieme, noi in Italia affrontiamo con durezza gli operatori illegali. Con una politica comune europea e degli altri Paesi omologhi si possono raggiungere risultati molto importanti”.
“Il ruolo delle Authority è molto delicato – ha proseguito Giuliani -. La regolazione del gioco è molto complessa, noi dobbiamo facilitare il più possibile la comprensione di questo fenomeno, anche nei confronti dell’opinione pubblica. Questo vuol dire che dobbiamo riuscire a creare delle regole certe e forti ma che siano anche comprensibili e applicabili avendo come obiettivi fondamentali da un lato la sicurezza del gioco ma dall’altro la responsabilità nei confronti dei giocatori. Bisogna quindi ampliare le politiche di gioco responsabile. Con il prossimo decreto sul riordino del gioco fisico vogliamo fare questo, come per l’online. Ma bisogna lavorare anche sulla percezione del gioco, le politiche devono diventare il faro delle attività”.