Distanziometro applicato a raccolta scommesse, società pone questione Costituzionale

Concessionario reitera richiesta di autorizzazione ma non ottiene nulla osta e invoca la Corte Costituzionale, intanto il Trga rinvia la decisione al Consiglio di Stato.

 

Datata e intricata la questione portata al banco del Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Bolzano da un noto concessionario di giochi pubblici, che in quella provincia, tra gli altri, gestisce un centro scommesse nel Comune di Bolzano. L’autorizzazione all’esercizio risale al 2018 ed era indicato espressamente come avesse validità cinque anni.

Tuttavia, già nel giugno del 2019 l’amministrazione provinciale comunicava alla ricorrente l’avvio del procedimento volto alla revoca di quella autorizzazione, ritenendo applicabile l’art. 5-bis della legge provinciale 13 maggio 1992, n. 13, che aveva introdotto alle sale giochi l’obbligo del cosiddetto distanziometro da luoghi sensibili, nel raggio di 300 metri.

Con atto del 14 agosto 2019, prot. n. 545101, la Provincia autonoma di Bolzano, dopo aver respinto le argomentazioni della ricorrente svolte in sede di osservazioni, pronunciava la revoca della sopra citata autorizzazione. La società ha così impugnato a suo tempo la decadenza davanti al Tribunale amministrativo regionale, senza successo.

La situazione si era tuttavia ribaltata davanti al Consiglio di Stato che, riformando la sentenza di primo grado, annullava il provvedimento di revoca emesso dalla Provincia autonoma di Bolzano il 14 agosto 2019, ritenendo non estensibile alle autorizzazioni alle scommesse ippiche e sportive l’art. 5-bis della legge provinciale n. 13 del 1992.

Ma la storia non finisce qui. La stessa società, nel 2024, ha presentato nuova domanda di autorizzazione per la raccolta di scommesse ippiche e sportive nello stesso esercizio situato a Bolzano, incappando in un diniego del Comune stavolta per ragioni di natura urbanistica. Pur non avendo mai presentato atti in sanatoria, il concessionario ha impugnato davanti al tribunale di giustizia amministrativa di Bolzano l’accertamento della scadenza del 30/08/2023 e il divieto di prosecuzione dell’attività. 

Va sottolineato però che, nel frattempo, la legge provinciale del 16 luglio 2024 ha esteso la disciplina del distanziometro alle scommesse sportive. Questo rende molto più difficile ottenere un’autorizzazione o un nulla osta se la sede si trova vicino a luoghi sensibili. La strategia della società per ottenere il nulla osta è una sfida costituzionale.  Per ottenere un titolo valido, il concessionario di gioco, nell’impugnare gli atti comunali, ha proposto di annullare gli atti impugnati, previa rimessione degli stessi alla Corte Costituzionale, affinché accerti e dichiari l’illegittimità delle disposizioni contenute nella legge provinciale che estende il distanziometro alle scommesse.

Il Tribunale, per ora, si è limitato a rinviare la decisione al Consiglio di Stato per ragioni di competenze specifiche.

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