Mef: ‘Gioco pubblico, più qualità e sicurezza nel triennio’

Tra gli indirizzi del Mef per il triennio 2025-2027 la lotta all’illegalità e il miglioramento della qualità dei giochi pubblici.

 

Nel triennio 2025-2027 saranno promosse, tra le altre, attività per “garantire la legalità delle operazioni doganali, nei settori delle accise, tabacchi e giochi pubblici, e il contrasto ai fenomeni criminali correlati” e “sarà inoltre migliorata la qualità dei giochi pubblici e sarà assicurato un ambiente di gioco sicuro, combattendo il gioco illegale, proteggendo i soggetti vulnerabili e assicurando il rispetto del divieto di gioco per i minori”.

Questi gli obiettivi inclusi negli indirizzi per il triennio, contenuti nella Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva 2025 del ministero dell’Economia e delle Finanze.

La relazione si sofferma sulle attività di contrasto e, quanto alla fiscalità, evidenzia che nel 2024, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha registrato introiti complessivi di circa 86,4 miliardi di euro, in linea con il risultato del 2023 (+ 0,04%)-

Così pure, sottolinea che l’Agenzia delle dogane e dei monopoli esercita il controllo statale nel settore dei Giochi, garantendo gli interessi dell’Erario attraverso la riscossione dei tributi e regolamentando puntualmente i vari ambiti di gioco. In questo contesto, l’Agenzia si impegna a proteggere i cittadini
mediante una capillare attività di vigilanza e controllo sul territorio, al fine di contrastare il gioco
illegale e il gioco minorile.
Di particolare rilevanza è l’attività del Co.PRe.GI. (Comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori), che vede la collaborazione tra Adm, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri per l’attuazione di un piano di controlli su tutto il territorio nazionale. Nel corso dell’anno 2024, l’Agenzia ha conseguito i seguenti risultati:
• obiettivi controllati: n. 548 (punti raccolta scommesse, sale Vlt, esercizi commerciali generalisti con presenza di Awp, nonché esercizi commerciali che effettuano servizi per conto di concessionari per il gioco a distanza);
• punti di vendita di scommesse non autorizzati scoperti: n. 24;
• apparecchi e congegni da gioco sottoposti a sequestro amministrativo: n. 111;
• totem per la connessione a siti di gioco irregolari sottoposti a sequestro: n. 12;
• numero sanzioni amministrative irrogate: n. 134;
• ammontare sanzioni da irrogare: euro 3.422.158,32;
• soggetti deferiti all’autorità giudiziaria n. 48.
L’attività di vigilanza dell’Agenzia si articola attraverso diverse tipologie di controllo, garantendo un monitoraggio efficace e puntuale.
In particolare, il numero di esercizi controllati nel 2024 per il settore giochi è pari a 19.238.
L’indice di presidio del territorio, che può essere definito come il rapporto tra il numero di esercizi
controllati (per tutti gli ambiti del gioco) e il numero degli esercizi censiti sui sistemi dell’Agenzia
delle dogane e dei monopoli, è pari al 19,99%.

L’attività di contrasto all’evasione dell’imposizione del settore Giochi ha portato nel 2024 a
irrogare 3319 sanzioni e a recuperare 72,56 milioni di euro.
L’attività di vigilanza dell’Agenzia si estende anche alla rete telematica. Nel 2024, in particolare, sono stati inibiti 721 siti web irregolari, il 47,14% in più rispetto ai siti inibiti nel 2023 (490).

LE PREOCCUPAZIONI  DEL MEF – Il settore dei giochi e delle scommesse, si legge ancora nella Relazione, continua a registrare infiltrazioni della criminalità organizzata, che vede in questo comparto un veicolo per rafforzare il controllo del territorio e riciclare i proventi di altre attività criminali (traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, usura, ecc.).
Le principali modalità di utilizzo del settore a fini di riciclaggio sono la gestione di società che
offrono scommesse e servizi di gioco, ubicate presso paradisi societari e fiscali.
Per quanto concerne le tradizionali metodologie di frode, oltre all’utilizzo di una “doppia scheda”, si registra sempre più di frequente il ricorso a software non autorizzati e l’utilizzo di piattaforme per la gestione “da remoto” degli apparecchi, sovente ubicate in Stati esteri.
Continuano a proliferare punti di raccolta “misti”, centri legali che permettono di effettuare
scommesse su circuiti illegali, e la diffusione di apparecchi terminali cc.dd. “totem”.
In questo quadro generale, la Guardia di finanza adotta un approccio multidisciplinare, volto a verificare il corretto adempimento delle prescrizioni recate dalle vigenti disposizioni fiscali, antiriciclaggio e di pubblica sicurezza, allo scopo di tutelare gli attori della filiera regolare del gioco dalla concorrenza sleale di operatori abusivi e i giocatori da proposte di gioco illegali, insicure e prive di garanzie.
Le attività ispettive e le indagini a contrasto del gioco illegale e irregolare hanno consentito di irrogare sanzioni per oltre 10,6 milioni di euro, di denunciare 378 soggetti, di scoprire 345 agenzie clandestine e di constatare una base imponibile evasa ai fini dell’imposta unica per oltre 34,5 milioni di euro.