L’analista di gaming Mauro Natta esamina il tema della necessità del controllo degli introiti nei casinò.
di Mauro Natta
Probabilmente qualcuno si chiederà per quale motivo insisto sulla necessità che il concedente tenga sotto controllo il trend degli introiti, nelle qualità e quantità, non soltanto per il fatto che, trattandosi di entrate tributarie mi pare sia un diritto/dovere dell’Ente pubblico, ma che, nello stabilire la tassa di concessione, dovrebbe garantire l’autonomia finanziaria della gestione a ragion veduta nei limiti del possibile.
Nel controllo sulla regolarità del gioco e degli incassi il corpo controllori comunali o regionali vi provvede normalmente dovendo obbligatoriamente essere presente all’apertura ed alla chiusura del tavolo.
Quindi, controllata all’apertura la dotazione iniziale, provvede al conteggio della consistenza finale.
Se nella sala giochi è possibile giocare cambiando i contanti sia al tavolo che alla cassa, la differenza tra i due importi citati verrà algebricamente integrata dai contanti rinvenuti dell’apposita cassetta in dotazione al tavolo e dalle eventuali aggiunte.
Al termine di dette operazioni si ottiene il risultato del tavolo di contropartita; rimane da effettuare il conteggio delle mance rinvenute al tavolo.
Intendo precisare che il tavolo di contropartita è l’esempio dimostrativo unico pur essendo possibile con i giochi di circolo e quelli misti; per questi non provvedo ad alcun approfondimento anche per non appesantire il discorso.
A questo punto disponiamo di una buona parte di quanto è indispensabile per il controllo di cui trattasi: risultato del tavolo, importo delle mance e dei contanti il che ci permette di avere il raffronto tra mance e introito e tra quest’ultimo e i contanti.
E noi aggiungiamo quanto troviamo o possiamo trovare sul bordereau del tavolo, ora di apertura e di chiusura, minimo di giocata ed eventuale variazione, vincite o perdite considerevoli, abbiamo tutto quello che necessita per ricavarne la rendita oraria e, nel caso possano essere utili, le altre note particolari della partita. Ad esempio nel verificare il rapporto tra mance ed introito il che giustifica, se mai ve ne fosse necessità, la pochissima credibilità che scaturisce dal raffronto mance ed introiti di tutti i tavoli dell’identico gioco; tanto da propendere alla separazione tra roulette tradizionale e fair roulette.
Ora agli elementi precedenti uniamo il posizionamento del tavolo, nel senso della vicinanza ad altri giochi, potremmo procedere anche ad un ulteriore fattore collegabile alla produzione e alla relativa politica.
Siamo un passo avanti anche senza conoscere i costi della gestione se non a grandi linee con il vantaggio che nell’azienda in parola non si riscontrano gli acquisti di materie prime.
Eccoci giunti a disporre di ciò che può essere atto a verificare la conduzione aziendale se dovesse essere utile in tema generale. Non credo che il concessionario possa opporsi alla richiesta tendente a conoscere quanto il concedente lo ritiene necessario.






