Soppressione posto polizia a Campione, Fiamma tricolore: ‘Rivalutare figura del prefetto Destro’

La Fiamma tricolore di Como ricorda la soppressione del posto di polizia a Campione e chiede di rivalutare la figura del prefetto Giuseppe Destro.

 

Attenzione e riflessione istituzionale. Queste le richieste che la Fiamma tricolore di Como rivolge al prefetto lariano Corrado Conforto Galli, richiamando alla memoria la soppressione, era il settembre del 1993, del posto fisso di polizia a Campione d’Italia.

Appena pochi mesi prima, marzo 1993, era stato “repentinamente” disposto il trasferimento dell’allora prefetto di Como Giuseppe Destro, “figura di assoluto rigore, noto per la sua fedeltà allo Stato e la trasparente determinazione nel contrastare le infiltrazioni criminali.
Durante il suo incarico a Como, – ricorda il segretario organizzativo della Fiamma Carlo Russo – il prefetto Destro inviò comunicazioni cifrate al Ministero dell’Interno, segnalando il concreto pericolo di infiltrazioni mafiose nella cosiddetta ‘Mafia dei Casinò’, facendo esplicito riferimento a personaggi legati al clan Santapaola”.
Le sue segnalazioni “si riferivano alla gara d’appalto per la gestione del Casinò di Campione, poi annullata. Invece di ricevere sostegno, il prefetto fu improvvisamente trasferito, e poco dopo venne chiuso anche il presidio di polizia.

Tali decisioni, all’epoca, furono oggetto di interrogazioni parlamentari, tra cui quella dell’onorevole Modesto Della Rosa nel 1995, oltre ad altri interventi da parte di rappresentanti delle istituzioni. Purtroppo, nessuna risposta adeguata venne fornita e nessun intervento concreto fu attuato per riequilibrare la situazione”.

Russo chiede dunque al rappresentante del Viminale di “rivalutare storicamente la figura del prefetto Giuseppe Destro e il contesto in cui si consumò quella duplice scelta (trasferimento e soppressione del presidio), che rischiò di compromettere in modo grave la capacità dello Stato di presidiare un’area ad alta esposizione criminale“. L’auspicio, “anche alla luce dell’attuale centralità strategica di Campione d’Italia, si possa ristabilire un presidio forte, simbolico e operativo dello Stato, capace di garantire fiducia, sicurezza e trasparenza”.