Fa tappa a Viterbo l’iniziativa itinerante di Codere Italia ‘Nel nome della legalità’, sottolineata l’importanza di regole e sicurezza in materia di gioco.
Viterbo – Legalità, regole e sicurezza il fil rouge degli interventi che si sono susseguiti mercoledì mattina nell’ambito dell’iniziativa itinerante “In nome della legalità” organizzata da Codere Italia a Palazzo dei Priori nel comune di Viterbo. L’azienda, per questo evento e altri che promuove sul territorio per diffondere cultura e consapevolezza del comparto, è stata definita “braccio destro dello Stato” nella prevenzione di quella che risulta spesso una degenerazione del comparto.
Ad aprire l’iniziativa Rosanna Gilberto, assessora alle Politiche sociali, educazione e Politiche per la famiglia: “Le deleghe mi consentono di intercettare costantemente l’aspetto più affascinante e più ludico del gioco. Sull’accoglienza quotidiana di chi si rivolge al mio assessorato, ci rendiamo conto del dilagare della ludopatia e per questo oggi siamo qui. Assieme a Usl e Serd, siamo in campo anche attraverso le scuole per la prevenzione; per evitare certe devianze, ci siamo resi conto sia necessario innanzitutto limitare lo spazio e il tempo di solitudine che occupano i giovani davanti allo schermo”.
Gianfranco Fragomeni, psicologo clinico ed esperto di dipendenze, afferma: “Le persone che mostrano comportamenti patologici vanno indirizzati verso i canali opportuni. Pensare che non parlarne possa evitare certi fenomeni è erroneo; perché laddove non arriva il gioco fisico, c’è sempre e comunque l’offerta online. Negli ultimi studi si sta valutando anche l’analisi genetica, ma per larga parte è un fenomeno che si diffonde per emulazione, nella convinzione di poter fare i soldi, dalla paghetta dell’adolescente fino a chi pensa di fare fortuna per la vita, talvolta affidandosi anche a rituali ‘magici’. Poi l’occasione di ‘scommettere’ anche secondo regole non scritte, si presenta ovunque nella quotidianità. Potrei scommettere su come qualcuno si allaccia le scarpe. Le persone che hanno una dipendenza da gioco sono estremamente intelligenti. Scorgo spesso una fuga, non veniamo creduti. E in questo senso è fondamentale la consapevolezza delle famiglie. Il gioco è una dipendenza difficilmente visibile rispetto a quella dell’assuntore di droga”.
In questa fase introdotto il tema dei limiti del gioco. Mauro Vinciotti, dirigente della polizia locale del Comune di Viterbo, sottolinea: “Dal mio osservatorio posso testimoniare quanto siamo impegnati sul territorio per il rispetto di legalità e sicurezza. Mai crociate verso gli operatori. E siamo assolutamente coscienti di quanto l’online invece purtroppo ci sfugge. Il problema di fondo oggi sono le challenge. Tra i giovani la spinta a sfide sempre più estreme rientra proprio in quella sfera di emulazione tirata in ballo dal dottor Fragomeni. Il Gap ha origine sicuramente da un disagio ma è complicato far emergere il fenomeno. E lo dico da dirigente anche dei Servizi sociali che vanta grandissime professionalità”.
Doppia la veste di Vinciotti in ambito comunale a Viterbo: “Il rispetto delle regole è fondamentale. In questa epoca tendiamo a considerare le norme come dei limiti, invece rappresentano la base perché le cose possano funzionare. Pensiamo solo quanto oggi una sala giochi sana, gestita secondo regole certe, possa essere preziosa come spazio di aggregazione per i giovani. A noi spetta anche il compito di tenere lontani soggetti sospetti dagli ambienti che regolarmente operano nel settore, altrimenti si alimentano pregiudizi e percezione di insicurezza nei cittadini. La legalità non si impone ma si costruisce attraverso la collaborazione ad ogni livello, che passa anche per iniziative come quella di Codere oggi”.