In nome della legalità a Viterbo, Adm: ‘Diffondere vera cultura del gioco’

Il secondo panel dell’iniziativa itinerante di Codere Italia ‘Nel nome della legalità’, che ha fatto tappa a Viterbo e che ha fatto il punto sulle azioni da effettuare a livello locale contro ludopatia e gioco illegale.

Viterbo – Un focus sul territorio di Viterbo, importante provincia laziale, nel secondo giro di interventi che ha visto protagonista Adm e le istituzioni locali. Sicurezza, tutela del giocatore e contrasto ai fenomeni negativi causati dal gioco sono stati i temi al centro dell’iniziativa itinerante “Nel nome della legalità” organizzata da Codere Italia a Palazzo dei Priori nel comune di Viterbo. L’azienda, per questo evento e altri che promuove sul territorio per diffondere cultura e consapevolezza del comparto, è stata definita “braccio destro dello Stato” nella prevenzione di quella che risulta spesso una degenerazione del comparto.

Silvia Amato, direttrice dell’ufficio dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Civitavecchia e Viterbo: “Il gioco fa parte della socialità umana, quindi vi sarà sempre. L’azzardo esacerbato non lo si conosceva ai tempi dell’ippica. Lì c’era davvero aggregazione e conoscenza. Oggi siamo di fronte a tecnologie molto avanzate degli apparecchi. E il lavoro di Adm con la cosiddetta emersione è stato solo il punto di partenza. Ringraziamo Codere, nostro partner collaborativo e propositivo con iniziative come quella di oggi. I concessionari – ha sottolineato – passano una selezione durissima. Sono sottoposti a costante screening. Il rischio del congelamento patrimoniale è sempre dietro l’angolo. Il Gap di cui si è parlato oggi certamente va combattuto e affrontato come patologia ma è bene diffondere semplici norme fondamentali. Dieci sono le regole del gioco responsabile. Una dice ‘non considerare il gioco come fonte di guadagno’. Il gioco è divertimento, intrattenimento. È opportuno sui territori muoversi per diffondere questa cultura, questa consapevolezza, dal ragazzino che si mette a giocare online, comparto in paurosa crescita”.

Importante anche l’azione a livello locale: “Il territorio di Viterbo mostra una discreta propensione al gioco; pertanto, queste iniziative sono quanto mai indispensabili per favorire la fruizione del gioco in maniera sana e consapevole. Occorre rendere le regole del gioco responsabile un manifesto di conoscenza del gioco legale e molto si può fare sul territorio in termini di campagne informative, tavole rotonde, coinvolgendo la cittadinanza in iniziative finalizzate alla conoscenza, al pari di quanto avviene periodicamente con le campagne di prevenzione sanitaria”, ha concluso.

“Il 57% dei giovani tra i 14-19 anni, in Italia, nell’ultimo anno, ha giocato d’azzardo online mentre negli spazi fisici sia vietato l’accesso ai minori. “La prima violazione in tal senso già comporta il rischio di sospensione dell’attività e una sanzione che in forma ridotta sfiora i 7mila euro” ha sottolineato Claudio Patara, commissario capo vice Dirigente Pas Questura di Viterbo.

Patara ha spiegato poi i meccanismi dell’azione di contrasto: “L’attività della Divisione Pas ricomprende anche il rilascio delle autorizzazioni di Polizia, fra le quali quelle attinenti alla raccolta scommesse ed il gioco. Le istruttorie si rivolgono agli accertamenti a 360° dei requisiti soggettivi da parte del titolare e del contesto in cui vive. Analogo scrupoloso accertamento viene effettuato in coloro che lo sostituiscono ed ai rappresentanti ex articolo 8 TULPS. Viene, inoltre, effettuato un sopralluogo ai locali ove verrà posta in essere l’attività. Nell’attività di controllo estesa alle attività operanti nel settore del gioco, unitamente anche a personale dei Monopoli, è costantemente verificato il rispetto dell’età maggiorenne degli avventori, delle regole di uso degli apparecchi di gioco sia da parte del cliente che del fornitore. L’esito dei controlli, qualora dovessero emergere denunce penali e/o violazioni amministrative, sono poi valutati ai fini del mantenimento dei requisiti da parte del titolare e/o dei suoi rappresentanti, ai sensi dell’articolo 11 TULPS, per l’adozione di eventuali provvedimenti di sospensione e/o revoca delle autorizzazioni”.

All’iniziativa ha preso parte il tenente colonnello Marco Toppetti, comandante del Gruppo Guardia di Finanza di Viterbo: “La nostra attività è incentrata soprattutto sull’antiriciclaggio perché il gioco è un’attività che si presta a questo, scoviamo soggetti sconosciuti al Fisco, e a tutela del ludopatico vigiliamo sul limite dei prelievi nelle vicinanze delle sale gioco. L’attività preventiva – ha aggiunto – agisce anche a contenimento di quel fenomeno per cui un ludopatico domani può diventare un criminale perché ha bisogno di denaro e va a procurarsi denaro con furti o rapine”.

E ancora: “Il gioco è un’attività ben disciplinata dal nostro Ordinamento Giuridico e, quando attuata secondo le norme, è lecita e contribuisce alle entrate a favore dello Stato, però con i rischi di sfociare nelle varie forme di ludopatia. La Guardia di Finanza, oltre al controllo e al rispetto delle normative vigenti, svolge attività a sostegno della regolarità dei giochi, principalmente al fine di contrastare il fenomeno del riciclaggio che si cela dietro l’illecito utilizzo del gioco quale mezzo di reimpiego del Nota stampa cosiddetto “denaro sporco”. Le attività poste in essere della Guardia di Finanza, anche mediante l’utilizzo delle banche dati in uso al Corpo nell’ambito dell’esercizio dei poteri di Polizia Valutaria, consentono di individuare e contrastare le regie criminali con la costante aggressione dei patrimoni illegittimamente accumulati. Di notevole importanza anche il contrasto alla fraudolenta sottrazione alle entrate dello Stato (es bookmaker esteri privi di concessione, bische e scommesse clandestine, piattaforme on line non autorizzate etc.)”. Negli ultimi 2 anni su Viterbo e provincia la Guardia di Finanza ha controllato oltre 60 soggetti di cui circa 10 irregolari, con sanzioni per circa € 300.000.

“I ragazzi di 15 anni – ha sottolineato da docente Elena Angiani, assessora Economie e risorse finanziarie, Bilancio, Tributi, Economato, Benessere animale, Contenzioso e Società partecipate – giocano tutti, ma va detto che sono bombardati dalla pubblicità, nonostante i divieti perché le quote scommesse vengono diffuse, gli accessi con bonus offerti di continuo; si trovano spesso di fronte a illusioni che il gioco possa rappresentare una soluzione per la vita. Sentire gioca o fuma responsabilmente è un invito implicito a giocare e fumare comunque. Determinante, invece, per il contenimento della diffusione del gioco d’azzardo è proprio la sinergia tra tutti i soggetti che possono essere coinvolti, quindi le istituzioni, le ASL con i servizi appositi, le forze dell’ordine, la scuola, ma anche le associazioni sportive, le parrocchie e le varie realtà del territorio. Pertanto, è importantissimo organizzare eventi di formazione ed informazione su questo argomento, proprio per fornire gli strumenti necessari ad un’efficace azione preventiva”, ha concluso.