Fideiussione e costi concessione fanno tremare i polsi agli operatori, decisione su sospensiva e merito rinviata dal Consiglio di Stato. L’avvocato Marco Ripamonti: “Non ci resta che attendere”.
“Per il momento dobbiamo solo attendere. I giudici devono decidere se concedere misure cautelari sospensive al bando e se fare direttamente una sentenza dalla quale capiremo l’esito del ricorso”. I tempi? “Non abbiamo tempistiche precise ma ci aspettiamo una decisione a breve termine come accade in questi casi”. Questo il commento dell’avvocato Marco Ripamonti all’esito della discussione odierna in Consiglio di Stato sulla richiesta di sospensiva del bando per le nuove concessioni del gioco online.
Il legale, insieme ad altri tre avvocati del collegio difensivo dei due ricorrenti, ha illustrato le motivazioni alla base dell’istanza: il nuovo bando è considerato respingente, in particolare per quanto riguarda la fideiussione d’ingresso e il costo della concessione, fissato a 7 milioni di euro che non garantirebbero la convenienza economica a partecipare.
In replica all’Avvocatura di Stato, in questo senso, sono intervenuti anche operatori che partecipano al bando per esprimere le loro perplessità. In attesa del pronunciamento di merito e di quello sulla sospensiva cautelare (tenuto conto che il 22 ottobre è la data ultima per la raccolta del gioco e che il 12 novembre scadranno le vecchie concessioni), l’istanza formulata ai giudici è quella di rinviare la decisione all’esito della decisione sui Punti vendita e ricarica (Pvr) essendo materia connessa.